Pompei. Scavi, santuario, centro commerciale e McDonald's sorvegliati speciali. Tra le minacce dell'Isis c'è anche Pompei. Per il Viminale la città archeologica è...
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Il dirigente del commissariato di polizia, il vicequestore aggiunto Angelo Lamanna, ha già messo più uomini in strada. Tra le 25 e le 30 unità controllano la città 24 ore su 24 ma nuove unità delle forze dell'ordine speciali sono in arrivo. E tra i turisti si nascondono agenti di polizia in borghese che scrutano e controllano a distanza eventuali presenze sospette. I poliziotti vanno ad aggiungersi ai carabinieri che solitamente vigilano gli scavi. Si sta valutando la possibilità di dotare gli ingressi della città archeologica di metal-detector. Il divieto di ingresso di borse e zaini, all'interno delle domus, è diventato assoluto. Ogni turista in possesso di un bagaglio, anche il più piccolo, viene fermato e perquisito.
Negli scavi, ogni giorno, si concentra il più alto numero di cittadini stranieri: americani, tedeschi, francesi, russi, giapponesi. Dopo la prima bonifica dell'area archeologica effettuata dai carabinieri del nucleo antiterrorismo di Napoli, effettuata domenica scorsa dal militare a quattro zampe «Bono», altre ne seguiranno. Nella rete dei controlli sono finiti, in particolare, i camion che entrano negli scavi di Pompei per introdurre materiale nei cantieri aperti per la messa in sicurezza delle antiche vestigia. Ecco, perché, il Viminale ha alzato il livello di attenzione su Pompei. Stesso discorso per il santuario.
Luogo ad alta concentrazione di fedeli di religione cristiana e che, dunque, infondono odio religioso tra i militanti dell'Isis. Rinforzati, anche, i posti di blocco agli ingressi della città nuova. Fermare il più alto numero di automobili, perquisirle e passare allo scanner le identità degli occupanti, è uno degli ordini che il dirigente Lamanna ha impartito ai suoi agenti. Particolare attenzione viene, anche, al controllo dei documenti e delle rispettive foto.
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Il Mattino