Napoli. Lezioni in strada per difendere l’istituto Caselli

Napoli. Lezioni in strada per difendere l’istituto Caselli
Camici bianchi, pennelli, spatole e mirette: gli studenti del «Caselli» in strada, a Port’Alba, per sensibilizzare la cittadinanza sulla questione dell’accorpamento dello...

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Camici bianchi, pennelli, spatole e mirette: gli studenti del «Caselli» in strada, a Port’Alba, per sensibilizzare la cittadinanza sulla questione dell’accorpamento dello storico istituto della porcellana di Capodimonte.




«La politica deve intervenire, - dice il preside reggente, Francesco de Rosa - deve riconoscere il Caselli come istituto raro e dare finalmente alla scuola un dirigente vero, non uno a mezzo servizio». La scuola, ubicata nell’antica struttura della «Real Fabbrica delle Porcellane di Capodimonte» fondata dal re Carlo di Borbone, rischiò, ad inizio anno, l’accorpamento con l’istituto Melissa Bassi per l’esiguo numero di studenti. Si alzò un polverone e la Regione sospese il provvedimento. Da allora, la situazione è rimasta immutata. A ospitare la due giorni di dibattiti sul Caselli, la cartoleria Amodio a Port’Alba che da un anno offre il proprio spazio gratuitamente a tutti i cittadini che vogliano esprimersi, dire qualcosa alla città, presentarsi.



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