C'è anche un ex parlamentare di Forza Italia dietro i test fasulli per rilasciare patenti nautiche a tre calciatori del Napoli. Un uomo politico non eletto in Campania,...
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Inchiesta condotta dai pm Danilo De Simone e Cristina Curatoli e dall'aggiunto Vincenzo Piscitelli, decisivo il lavoro dei carabinieri del reparto operativo di Caserta guidato dal comandante Salvatore Sferlazza, che hanno messo a segno servizi di appostamento e sequestri di tangenti da migliaia di euro. Ma torniamo al caso delle patenti nautiche: agli atti ci sono decine di foto scattate dai carabinieri che attestano l'arrivo di Koulibly e Ghoulam nella barca in cui avrebbero dovuto sostenere la prova di guida, mentre quel giorno Callejon avrebbe addirittura deciso di non presentarsi a sostenere l'esame. Pochi minuti, qualche foto con i commissari-tifosi, per poi tornare a casa, con la certezza di poter veleggiare nelle acque del Golfo. Qualche mese prima (siamo a febbraio del 2015) Koulibaly avrebbe usato lo stesso metodo per acquisire la patente automobilistica. Come erano andate le cose quel giorno? Assieme ad altri 13 candidati, il difensore azzurro si era presentato in Motorizzazione, rimanendo in sede appena pochi minuti. Troppo poco per un esame che può durare anche un'ora. Due i metodi utilizzati - scrivono oggi gli inquirenti -: i candidati si presentavano con cuffie e apparati ricetrasmittenti nascosti o avvenivano sostituzioni di persone, piazzando collaboratori delle scuole guida al posto degli esaminandi. Possibile a questo punto che qualcuno abbia preso il posto di «K2» e abbia consegnato il test, grazie alla complicità dei commissari di esame. Un sistema a colpi di mazzette: si va da 300 a 1500 euro (per i quiz e per le patenti nautiche), ma anche gift card per i centri commerciali, biglietti per la partita Napoli-Juventus del gennaio del 2015, finanche l'uso di auto di lusso. È un intero mondo quello passato al setaccio, al di là ovviamente del ruolo dei calciatori, con continui favori e tangenti versate a commissari di esame e dirigenti della motorizzazione. In un giorno - si legge nell'informativa di pg agli atti - sono state contante fino a settanta prove fasulle, in un fiume di denaro che è ancora tutto da definire. Quanto basta a spingere la Confarca, che rappresenta le scuole nautiche italiane, a parlare di «danno di immagine» e annunciare la costituzione di parte civile. Intanto, il segretario Adolfo D'Angelo, chiede la revoca della patenti e la modifica dei quiz d'esame, «spesso inutili e in alcuni casi anche fuorvianti». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino