Chiedono aiuto al Presidente della Repubblica, «garante delle istituzioni democratiche», l’unico che può dare ancora una speranza ai genitori dei bimbi...
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Dafne è salita sul tetto del Monaldi qualche giorno fa, insieme ad altre mamme e papà, perché si sono ritrovati «senza percorsi di cura, senza gestione di tipo logistico e continuità assistenziale» spiega la portavoce del comitato che è al quinto giorno di sciopero della fame. La protesta va avanti da quasi due anni e stavolta, a costo di mettere a rischio la propria salute, i genitori pretendono risposte. Al loro fianco ci sono stati e ci saranno i legali di Federconsumatori che hanno richiesto spiegazioni in Regione, sullo stanziamento di 3 milioni e mezzo di euro per l’adeguamento strutturale del Centro Trapiantologico pediatrico del Monaldi, che non è ancora avvenuto nonostante una parziale liquidazione della somma.
«Oggi è morto Salvatore, un altro angelo volato in cielo che ha trascorso gli ultimi giorni della sua vita in un reparto di adulti – racconta Dafne - vogliamo che il Centro venga ripristinato e che siano garantiti i necessari standard di cura». Infine l’appello al Presidente della Repubblica. «Sappiamo che Mattarella non ha competenze su sanità regionali – conclude la mamma – ma è garante delle salute dei bambini e i nostri figli sono a rischio, basti pensare che siamo già a 9 vittime di questo sfacelo». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino