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«Adda passà 'a nuttata»: l'arcivescovo di Napoli, don Mimmo Battaglia, cita Eduardo De Filippo nella lettera di Natale diffusa oggi, per invitare i fedeli alla speranza. Quell'espressione è così abituale in città da far rischiare di dimenticare «che la notte più buia è anche quella in cui occorre restare più vigili, per scorgere i tanti segnali di luce che pure non mancano e da cui occorre ripartire per affrettare insieme l'aurora». Battaglia cita diversi esempi di «notte»: quella dei disoccupati, di chi è costretto a lasciare la propria casa per cercare lavoro, delle famiglie in preda alla povertà, degli ammalati; e poi «le notti di guerra di tanti popoli, tra cui quello ucraino, notti cadenzate dal rumore assassino delle bombe, notti vissute senza la certezza di un nuovo giorno, notti di angoscia e di terrore. Penso alle notti di chi cerca un senso alla propria vita, a quelle di chi scruta il cielo afferrato dal desiderio di scoprire una stella capace di illuminare di significato l'esistenza e di orientare il cammino tra il caos di questo mondo».
A tutti loro, scrive l'arcivescovo, «vorrei che tu, Notte santa, portassi una carezza di speranza, un fascio di luce, una melodia di amore e di vita».
Il Mattino