L’Associazione tecnici e costruttori: superbonus, stop burocrazia

L’Associazione tecnici e costruttori: superbonus, stop burocrazia
Nuovo SoS degli imprenditori edili di Napoli e della Campania alla classe politica per l'applicazione concreta del superbonus: «Fate presto, sburocratizzate le...

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Nuovo SoS degli imprenditori edili di Napoli e della Campania alla classe politica per l'applicazione concreta del superbonus: «Fate presto, sburocratizzate le procedure, garantite liquidità, consentite di recuperare anche immobili con piccoli abusi». Queste alcune delle richieste che l'Atc (Associazione tecnici e costruttori) guidata da Rossano Ricciardi, rivolge alle istituzioni, Governo ma anche Regione e Comuni, e sistema creditizio.

«L'ecobonus così come è stato concepito non può funzionare per le piccole imprese» spiega il presidente Ricciardi e aggiunge: «Ci sono troppi documenti da compilare con tempi che si allungano e condizionano l'inizio dei lavori e l'intera procedura appare burocratizzata». L'impresa, spiegano all'Atc, «poi deve aspettare di arrivare al 30% delle lavorazioni per ottenere il saldo dello stato di avanzamento dei lavori». «Ma cosa pensano i nostri politici? Credono forse che le piccole imprese possano andare in banca ed ottenere un prestito-ponte per sostenere i costi?» si chiede Ricciardi. «Evidentemente non hanno compreso che veniamo da anni di crisi nel settore edile con ribassi inammissibili e pagamenti in ritardo o dopo cause che durano anni».

Secondo l'Atc «se la legge non verrà modificata, diminuendo la burocrazia, consentendo di recuperare anche immobili che hanno piccoli abusi e pagando l'impresa a stato di avanzamento lavori in maniera concreta»  l'ecobonus «metterà in crisi definitivamente il settore e comporterà la chiusura di molte piccole imprese che oggi sono il motore trainante dell'economia campana. Le istituzioni facciano il loro dovere fino in fondo e sostengano gli operatori in questo difficile momento condizionato dall'emergenza covid che è sanitaria ma anche economica e sociale».

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Il Mattino