L'astronauta Guidoni a Napoli: «La ricerca diventi dibattito politico»

L'astronauta Guidoni a Napoli: «La ricerca diventi dibattito politico»
«Panorama d'Italia» questa mattina, fa tappa nello spazio. Alla galleria principe Umberto infatti, proprio nel cuore del centro storico di Napoli, l'ultimo...

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«Panorama d'Italia» questa mattina, fa tappa nello spazio. Alla galleria principe Umberto infatti, proprio nel cuore del centro storico di Napoli, l'ultimo giorno di appuntamenti dedicati alla cultura, all'arte ed al territorio, guarda al cielo ed alle stelle. Ospite dell'incontro «I grandi eventi di Focus: a spasso nello spazio» è l'astronauta italiano Umberto Guidoni che ha descritto – al pubblico presente nella sala Gemito – tutte le peculiarità ed i segreti del nostro sistema solare.

 
«La terra vista dallo spazio è un panorama eccezionale» commenta. «Nel tempo di una partita di calcio gli astronauti compiono un giro completo intorno al nostro pianeta e quello che colpisce è che di giorno non ci sono tracce di umanità. Cosa che invece si vede di notte quando tutta la nostra penisola – ad esempio – è completamente illuminata».

Scienza e ricerca quindi, sono stati al centro del dibattito di questa mattina che ha visto la presenza anche del direttore di Focus Jacopo Loredan, dell'astrofisica Ersilia Vaudo e del direttore dei laboratori IBM Walter Aglietti.
A margine dell'evento però, proprio Umberto Guidoni, incalzato dai giornalisti ha commentato l'importanza della ricerca per il nostro paese.


«La ricerca scientifica e l'università non sono stati al centro del dibattito politico degli ultimi mesi» ha dichiarato, «ed è certamente uno dei problemi del nostro paese. Questo vuol dire non avere la capacità di guardare avanti, perché l'investimento in formazione e ricerca vuol dire progettare il futuro del paese. Non c'è dubbio che l'Italia ha un patrimonio di cultura rilevante ed enormi potenzialità. E' importante l'aspetto locale in cui queste potenzialità insistono, ma è importante anche riuscire a mettere tutto insieme in maniera più organica. Forse proprio questo manca. Il raggiungimento di una “massa critica” che unisca ognuno di noi e che dovrebbe farci raggiungere un livello di qualità che faccia esaltare le eccellenze di cui disponiamo».




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Il Mattino