Ci sono occasioni in cui bisognerebbe lodare la celerità degli interventi di un'Amministrazione, però ci si mette di mezzo la burocrazia che non ammette fughe in...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
L'ACCORDO
La vicenda è nota: il Comune eredita un debito che risale al 1980 per la ricostruzione del dopoterremoto, sul quale c'è un contenzioso ultradecennale. L'ultima sentenza sul caso risale al 2016 e prevede che quel debito in favore del consorzio Cr8 deve essere pagato. Lo scorso mese di maggio il Governo accetta di coprire il 77 per cento della spesa e al Comune di Napoli resta un saldo di 3 milioni e duecentomila euro. Si mette in moto la macchina amministrativa. All'inizio di giugno viene stipulata una transazione tra l'amministrazione statale, il Comune e il consorzio: il 18 del mese di giugno quella transazione viene registrata presso l'Agenzia delle Entrate di Napoli. Si stabilisce, nel dettaglio, che Palazzo San Giacomo ha l'obbligo di versare 3.260.931,09 euro, entro e non oltre il 31 dicembre del 2019 senza incorrere in ulteriori aggiornamenti né vedere maturare interessi. Sulla base di quell'accordo il Consiglio Comunale dispone di spostare il pagamento sul bilancio del 2019, comunque in tempo utile, e senza dover generare alchimie contabili per recuperare quella somma dal bilancio del 2018 che è già sotto stress.
LA FRETTA
Succede, però, che il Servizio Affari Generali della direzione centrale Lavori Pubblici e Mobilità, che si occupa della gestione della vicenda, avvia immediatamente le procedure per il pagamento. Il quattro di luglio, con l'atto di liquidazione numero 23 viene disposta la liquidazione dell'importo «previo acquisizione di relativa fattura dal creditore Cr8», scrivono i documenti ufficiali. Insomma, arriva la fattura e subito parte la disposizione di pagamento che, come da prassi, viene trasmessa anche al servizio «controllo e registrazione spese» del Comune.
All'ufficio dove si registrano le spese del Comune si vedono recapitare quella disposizione di pagamento, che supera i tre milioni, e non riescono a capire da dove sia spuntata fuori perché nel bilancio del 2018 non esiste traccia preventiva per una spesa così sostanziosa, e non c'è nemmeno un documento che ammette quel pagamento al di fuori delle previsioni del bilancio. Quei soldi non possono essere versati e l'atto di liquidazione viene rispedito al mittente per manifesta impossibilità di registrazione.
LA SOLUZIONE
Come avrete capito si tratta di una vicenda che s'è risolta in un batter d'occhio. Con una determinazione dirigenziale s'è stabilito di annullare l'atto non corretto per crearne uno nuovo che conterrà tutti i dettagli giusti. Ovviamente bisognerà far ripartire la macchina burocratica che dovrà avallare la documentazione già precedentemente avviata e, probabilmente bisognerà anche chiedere a Cr8 di aspettare un po', nonostante la fattura chiesta in gran fretta.
Insomma avremmo potuto raccontare di una puntuale e oliata macchina amministrativa che onora i pagamenti in tempi stretti, invece abbiamo raccontato della burocrazia che frena l'entusiasmo. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino