Una legge per punire i clienti come corresponsabili dello sfruttamento della prostituzione e del racket della tratta: questa la priorità e l’obiettivo della raccolta...
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Secondo fonti nazionale e internazionali, il traffico di esseri umani, per molti aspetti sommerso, è la terza industria illegale al mondo per fatturato, dopo quello della droga e delle armi. 21 milioni sono le vittime a livello mondiale per il 53% a scopo sessuale, con una percentuale del 22% di bambine e del 49% di donne, il più delle volte costrette a prostituirsi sotto la pressione di una continua violenza fisica e psicologica. Si stima che in Italia siano oltre centomila le donne costrette a vendere il proprio corpo,provenienti quasi sempre dalla Nigeria e dai paesi poveri dell’Est Europa, per un giro d’affari di circa 90 milioni di euro al mese, con una domanda sempre in crescita che si aggira tra i 2 milioni e mezzo e i 9 milioni di clienti. Il 65% è in strada, il 37% è minorenne (fra i 13 e i 17 anni). La campagna per la liberazione delle donne vittime dello sfruttamento viene finanziata in vario modo, la Cisl della Campania lo fa promuovendo l’acquisto del libro“Non siamo in vendita” di Irene Ciambezi ( presente all’incontro), il cui ricavato viene devoluto contro la Tratta.
Tra i partecipanti all’iniziativa don Aldo Buonaiuto della Comunità Papa Giovanni XXIII, la responsabile nazionale del Coordinamento Donne della Cisl Liliana Ocmin, Stefania Cantatore dell’Udi Napoli (Unione donne italiane), Rosaria Bruno, presidente dell’Osservatorio regionale contro la violenza sulle donne e rappresentanti dell’Anolf (l’associazione di immigrati della Cisl), Anna Letizia del dipartimento Politiche di genere della Cisl Campania. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino