Aperti sempre, anche d’estate. Anche nelle domeniche più calde e assolate, quando è impossibile andare al mare – troppa folla, troppa afa – e...
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Domani, 24 giugno, alle 11 nella libreria di via Cimarosa 20, rinfrescata dall’aria condizionata, l’ospite d’eccezione è Edith Bruck, una scrittrice di origine ungherese, che dialogherà con la giornalista Titti Marrone. Edith Bruck parlerà de “La rondine sul termosifone”, il suo ultimo libro uscito da La nave di Teseo. La scrittrice ha vissuto l’orrore dei campi di concentramento, esperienza che ha segnato la sua vita portandole via i genitori. Al momento della sua liberazione dai lager in cui era stata rinchiusa, ha solo 12 anni e inizia per lei un periodo di continui spostamenti da un paese all’altro, forse alla ricerca di un posto in cui sentirsi a casa. In quel periodo fa molti lavori diversi, finché arriva in Italia, dove conosce e sposa Nelo Risi e dove comincia a scrivere con successo della sua infanzia e della vita nei lager.
La vita accanto al marito, poeta e regista cinematografico famoso, non è facile: lui non accetta vincoli troppo stretti e per un lungo periodo i due vivono due vite parallele, ma Edith è sempre innamorata e quando lui ha bisogno di lei, lo accoglie e lo assiste fino alla fine, avvenuta nel 2015. Il libro “La rondine sul termosifone” è il diario della vita di questa donna, che vive l’angoscia di vedere il suo uomo, tanto amato per la sua bellezza, sensibilità e ingegno, trasformarsi a poco a poco in qualcosa che nulla ha a che vedere con quell’immagine che di lui Edith conserva nel suo cuore. La demenza senile, malattia da cui è affetto Nelo ormai ultranovantenne, consente qualche momento di lucidità e per questo è forse più straziante di quelle che ti isolano per sempre dalla realtà circostante.
Il libro è scritto in forma di diario e ci fa vivere insieme all’autrice la fatica che chi deve accudire un malato di questo tipo deve sopportare: dover combattere notte e giorno con le domande ripetute all’infinito, con le richieste assurde, con le allucinazioni (da cui deriva il titolo del libro), con gli strazianti momenti di autocoscienza. Ma nel libro ci sono anche infinita tenerezza, amore e un messaggio ottimista: solo la memoria, la solidarietà, la prossimità agli altri e soprattutto a coloro che amiamo possono salvarci. Anche da noi stessi e dai nostri demoni.
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Il Mattino