Il tema del sacrificio, la lotta tra vita e morte, e anche tra bene e male. Il simbolo di questo tema, su cui indaga la performer napoletana Nicca Iovinella, è un frutto...
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Due segni accesi, e accecanti, contrapposti, in opposizione tra loro ma in contrasto creativo, quasi a dimostrazione che gli opposti si attraggono, si incontrano in dialogo.
La installazione/performance fa parte della rassegna culturale “Materie3” organizzata e curata da Fornace Falcone al Cilento Outlet Village, ed ha vinto l’ultima edizione di Happy Earth Days: nel dettaglio, ci sono, da una parte, una parete bianca, come il colore della tuta che da sempre Nicca Iovinella indossa, simbolo di purezza, una purezza che difficilmente può restare inviolata; e dall’altra i melograni con i suoi colori di un rosso denso: “La sofferenza di questo nostro pianeta, che incontaminato non lo è ormai più, è qui rappresentata - spiega l’artista - da una schiera di trenta frecce realizzate in ferro, alle cui estremità sono stati collocati i melograni, frutti della Madre Terra”. . Il sangue di Dioniso feconda la terra, la quale donerà il frutto della vita e della morte. Iovinella si ritroverà allora inizialmente impotente, crocifissa, freccia tra le frecce; ma quello stesso sangue che macchierà il suo corpo, sarà fonte di nuova speranza e fertilità. (La performance alla «Fornace Falcone», Eboli, da sabato 10 dicembre 2016 ) Leggi l'articolo completo su
Il Mattino