La metafisica dei porti, in mostra gli scatti di Marco Molino

La metafisica dei porti, in mostra gli scatti di Marco Molino
I porti del Mediterraneo diventano spazi metafisici nelle immagini del giornalista e scrittore Marco Molino in mostra dal 2 dicembre (vernissage dalle ore 18,30) fino al 9...

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I porti del Mediterraneo diventano spazi metafisici nelle immagini del giornalista e scrittore Marco Molino in mostra dal 2 dicembre (vernissage dalle ore 18,30) fino al 9 dicembre presso il caffè letterario Portico340, in via Tribunali. “Tra la selva di palazzi e strade che occultano il mare nelle nostre città costiere – spiega Molino – scorgiamo occasionali approdi di pescatori o veniamo investiti dalla luce dei vasti porti commerciali. E in quella direzione sentiamo il bisogno d’inoltrarci, quasi rispondendo ad un impulso atavico. Non si tratta di semplici aree di lavoro per sbarcare e imbarcare merci e persone, ma sono soprattutto soglie sempre aperte verso la libertà e la conoscenza”. La rassegna fotografica nasce dal progetto di ricerca che l’autore ha intrapreso lungo le sponde del Mediterraneo, un percorso che intende coniugare l’approccio giornalistico con un punto di vista più intimo e narrativo, alla scoperta di luoghi e persone che incarnano la storia di questo Mare.


Nel libro Cortocircuito Mediterraneo (Alessandro Polidoro Editore) sono condensate le esperienze maturate in cinque Paesi rivieraschi (Tunisia, Grecia, Spagna, Slovenia e Croazia) raggiunti via mare e terra partendo da Napoli, luogo di formazione ed epicentro della narrazione. Raccontando i "suoi" porti, Molino ricorda che alcune persone “vagano lungo queste piazze affacciate sull’orlo del mondo come le incerte figure dei metafisici spazi dipinti da Giorgio De Chirico un secolo fa. Persistono le loro ombre anche quanto materialmente non c’è nessuno. Donne e uomini, giovani e vecchi stanno lì, ognuno per proprio conto, a fissare le onde o le murate dei grandi scafi in attesa di qualcosa d’indefinibile, cercando una conoscenza impossibile al confine tra terra e mare. Per qualche minuto tornano, senza saperlo, nel grembo del Mediterraneo”.
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Il Mattino