«La sicurezza non è un gioco», «Soluzioni non solidarietà», «Io non ci sto». Sono gli slogan della protesta del personale Eav,...
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La manifestazione, promossa dal sindacato Orsa, doveva inzialmente prevedere una non collaborazione con l'azienda da parte del personale. Ma il transito dei mezzi non ha subìto nessuna ripercussione. «Non si sarebbe trattato di uno sciopero bianco - precisa Maurizio Piermatteo, rappresentate del sindacato - ma di un rifiuto delle prestazioni straordinarie. L'abnegazione e il senso di responsabilità hanno fatto sì che non ci fossero coseguenze nel rispetto degli utenti che sono sulla nostra stessa barca e perché sembra esserci una sinergia con l'azienda su questo tema».
Accanto alla delegazione di conducenti, capitreno e personale informativo c'era infatti anche il presidente dell'Eav, Umberto De Gregorio: «Oggi è una giornata importante perché abbiamo concordato con i lavoratori che questa non è una protesta contro la direzione dell'azienda. Noi siamo assolutamente accanto ai lavoratori in questa battaglia di sensibilizzazione per adottare misure incisive per proteggere lavoratori e utenti. Con senso di responsabilità non c'è stata nessuna soppressione dei treni. Sono molto soddisfatto di questo risultato».
Un presidio preventivo delle forze dell'ordine sui mezzi, che ad oggi invece intervengono soltanto a posteriori: è questa la principale richiesta espressa dai dipendenti e dai pendolari al numero uno dell'azienda.
«L'azienda già fa molto e i risultati sono statisticamente positivi, sia sul fronte dei reati (meno 18 per cento tra il 2016 e il 2017) e anche sul frontre collaborazione con le forze dell'ordine. Ovviamente non è sufficiente dobbiamo studiare insieme alle forze dell'ordine qualI misure adottare per far sì che i vandali non diventino padroni delle stazioni e dei treni - ha sottolineato De Gregorio - metterei la firma per aver gli agenti della polizia su tutti i treni e autobus. Sappiamo che non è possibile perché anche le forze dell'ordine hanno risorse limitate. È una grande battaglia di civiltà da affrontare tutti insieme». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino