Rossella Paliotto è da ieri mattina la nuova presidente della Fondazione BancoNapoli. Un'elezione unanime, quella della Paliotto, unica candidata alla leadership...
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Nell'agenda di governo della Paliotto figurano anzitutto le iniziative finalizzate al ristoro degli ex azionisti del glorioso istituto di credito, a seguito della sua cessione avvenuta due decenni fa. «Abbiamo appreso - ha spiegato la Paliotto- che la Sga, ovvero la società deputata al recupero dei crediti ritenuti allora inesigibili del Banco di Napoli, è riuscita con grande capacità a recuperare gran parte di quei crediti. La stessa Sga nel 2016 è stata acquisita per 600mila euro dal governo precedente. 500 milioni, che allora erano nelle sue casse, sono stati riversati nel fondo Atlante 2, nato per salvare le banche venete e il Monte dei Paschi.
Il Consiglio generale sarà coinvolto negli approfondimenti dovuti dai quali discenderanno le azioni conseguenti, ove siano rilevate le indispensabili premesse tecnico-giuridiche a supporto delle azioni stesse». Le sofferenze finanziarie della Fondazione sono il primo problema da affrontare per la nuova presidente, che avrà come vice il consigliere Vincenzo di Baldassarre. Mentre i nuovi membri del Consiglio di amministrazione eletti ieri sono Francesco Caia (delegato agli affari legali), Luigi Sportelli (che si occuperà di informatizzazione e innovazione) e Donato Pessolano, delegato al marketing ed alla promozione.
«Il patrimonio - ha detto la Paliotto - è gravemente compromesso. Nelle previsioni ci sono ulteriori depauperamenti già per fine anno. E nei prossimi bilanci registreremo altri depauperamenti di valore. Questa è una pessima notizia. L'attuale crisi di liquidità non ha consentito erogazioni nel corso del 2018. Quindi siamo venuti meno al nostro secondo principio fondamentale». Tra le ragioni della crisi di liquidità dell'ente, secondo la Paliotto, gli investimenti delle precedenti gestioni della Fondazione. «Le banche sono state un'allocazione impropria di risorse anche perché hanno immobilizzato circa la metà delle liquidità disponibili. Oggi ci troviamo asset non liquidabili e fortemente a rischio perché Banca Popolare di Bari, Brs e Banca del sud non versano in buona salute. Da questi asset verranno perdite. Non ci saranno altri investimenti nelle banche». Il valore attuale del patrimonio - sulla base dell'ultimo Bilancio - ammonta a 118 milioni di euro. Ma per la Fondazione è fondamentale recuperare la sua mission. Il welfare e la solidarietà sociale sono due parole d'ordine per il nuovo leader. «Un intervento di riallocazione degli asset patrimoniali e la riduzione dei costi - ha ripreso la Paliotto - ci consentiranno all'inizio del 2019 la ripresa dell'attività di erogazione, a sostegno dei progetti che verranno dai territori. In seno al consiglio generale verrà costituito un comitato erogazioni guidato dal consigliere Aniello Baselice, che valuterà la validità delle proposte progettuali da sottoporre al Cda. Ma non avremo più erogazioni a pioggia come in passato».
La valorizzazione dell'Archivio Storico del Banco di Napoli è stata affidata al consigliere Orazio Abbamonte. Un modo per preservare la memoria di quello che lo stesso Abbamonte definisce «un enorme giacimento culturale, che custodisce tutti i rapporti economici che sono transitati attraverso i banchi di maggiore rilievo succedutisi nella gestione del credito del Banco di Napoli». La Paliotto ha concluso la conferenza con il simbolico dono ai consiglieri di una pergamena - che si richiama ad un decreto del 1947 a firma di De Gasperi e del primo presidente della Repubblica De Nicola - ed è la riattualizzazione dello stemma araldico della fondazione. La nostra istituzione nacque per dare aiuto ai poveri e ai bisognosi. Intercetteremo le istanze provenienti dal basso», ha concluso la Paliotto, prima donna eletta in cinque secoli di storia.
Il Mattino