«I 57 lavoratori a nero sono stati tutti assunti con contratto di lavoro a tempo indeterminato e attendono la revoca del sequestro dell'azienda per ritornare, ma la...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
LEGGI ANCHE Operai segregati in laboratorio senza finestre e bagno, tra loro una donna incinta
La parola adesso passa al Gip di Napoli Nord Raffaele Coppola, che dovrà esprimersi, entro 5 giorni, e che, sottolinea il legale «siamo certi valuterà con scrupolosa e coscienziosa attenzione l'istanza». Lo scorso 25 novembre l'avvocato Pagliuca ha depositato la richiesta di riesame: «a breve il Tribunale di Napoli fisserà l'udienza per la decisione in ordine alla revoca della misura cautelare (l'imprenditore, infatti, è agli arresti domiciliari)». «Dai risultati delle indagini difensive - aggiunge nella nota l'avvocato - è emerso che i lavoratori 'a nerò non furono costretti a rifugiarsi nel caveau dall'imprenditore ma vi entrarono spontaneamente per sottrarsi al controllo degli Ispettori del Lavoro con la consapevolezza che avrebbero dovuto attendere il termine dei controlli per uscire. Tutti i lavoratori erano consenzienti e coscienti non solo al momento in cui si nascosero nel caveau ma per l'intera durata della permanenza nel locale e ciò è sufficiente ad escludere la configurabilità del reato di sequestro di persona che aveva legittimato l'arresto in flagranza».
Il dissequestro temporaneo della fabbrica è stato autorizzato dalla magistratura, in modo che i tecnici incaricati potranno ispezionare lo stato dei luoghi ed avviare le procedure per l'adeguamento dell'opificio alle prescrizioni impartite dai carabinieri del Nas. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino