Lavori sospesi in via Bosco di Capodimonte, il caso finisce in Procura. A inviare un dettagliato fascicolo-denuncia ai magistrati partenopei sulla riqualificazione in stand by...
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«Nel biennio 2009/2010 - spiega il consigliere - nella strada in oggetto, con un finanziamento del Comune di Napoli, di circa 900mila euro iniziarono i lavori, sospesi poi nel 2011. Da allora sono fermi». In realtà sono stati realizzati solo due interventi del progetto iniziale con una spesa di circa 300mila euro in via Santa Maria delle Grazie e parte finale di via Bosco di Capodimonte, «ma oggi a distanza di 6 anni il Comune blocca circa 600mila euro per tutta la parte centrale di riqualificazione».
«Non si capisce - prosegue Acampora - per quale motivo nonostante avvallamenti, incidenti a danno dei cittadini, dissesti continui in più punti, problemi fognari e di semplice viabilità il Comune di Napoli non si sia più interessato ad un asse primario e principale di sua totale competenza».
Segnalazioni, richieste, solleciti a tutti gli uffici comunali preposti si sono susseguiti nel corso di questi anni, anche da parte di cittadini e associazioni. Ma non è arrivata alcuna risposta. «Fino a qualche anno fa all’interno degli uffici comunali era presente un faldone con tutta la documentazione inerente a costi e realizzazioni eseguiti, anche un piano da me visionato con uno schema di costi effettuati e da effettuare in base al progetto preventivato - rimarca l’esponente della Municipalità -. Ma ad oggi dopo il trasferimento dell’architetto che seguiva i lavori inizialmente, non si sono avuti più riscontri e non si sa nemmeno a chi fosse affidato il progetto, ora lasciato lì in sospeso».
Intanto i residenti si domandano: che fine hanno fatto i circa 600mila euro di lavori sospesi da effettuare; per quale motivo in questi anni l’Amministrazione comunale non ha mai ripreso il progetto variandolo, modificandolo a suo piacimento ma nello stesso tempo portandolo a compimento? Domande che fanno parte di una denuncia inviata ora alla Procura della Repubblica. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino