Le mani della camorra sulle elezioni a Sant’Antimo. Trecento schede elettorali, quelle personali che si presentano ai seggi, riportanti il dato di altrettanti cittadini di...
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Insieme al proprietario dell’abitazione, i militari hanno fermato anche un 41enne, con precedenti penali, e un 34enne incensurato, tutti di Sant’Antimo. Nelle schede, che sono a libretto, come hanno accertato i carabinieri della compagnia di Giugliano, diretta dal capitano Antonio De Lise, era stato messo il nome di un consigliere comunale, Antimo Alfè, ricandidato per questa tornata elettorale.
Secondo quanto accertato dagli inquirenti, le tre persone arrestate avevano effettuato la raccolta delle schede nei giorni scorsi, e che poi sarebbero state riconsegnate con il “pizzino” sul quale era stato scritto il nome del candidato da votare. Il tutto dietro il pagamento di una somma oscillante tra i 30 e cinquanta euro a questi elettori infedeli. E su una ventina di schede riconsegnate dai carabinieri agli intestatari, una decina di essi ha ammesso davanti agli inquirenti di aver ricevuto la promessa di pagamento o già un anticipo del cinquanta per cento.
I tre promotori della centrale del broglio elettorale sono stati rinchiusi nel carcere di Poggioreale. Gravissime le accuse: associazione per delinquere finalizzata alla promessa di denaro o altro per vantaggio elettorale. I trecento votanti in attesa di votare a pagamento, rischiano una denuncia a piede libero per lo stesso reato.
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Il Mattino