Giovani del Sud in concorso per i posti al Nord. La battaglia del leghista: «Laurea più facile per loro. Perciò vincono»

Giovani del Sud in concorso per i posti al Nord. La battaglia del leghista: «Laurea più facile per loro. Perciò vincono»
Sono tanti i ragazzi del sud che mettono in valigia il sogno di un posto di lavoro senza data di scadenza. Troppi, secondo...

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Sono tanti i ragazzi del sud che mettono in valigia il sogno di un posto di lavoro senza data di scadenza. Troppi, secondo il consigliere regionale leghista del Veneto, Nicola Finco. “Prima il lavoro ai veneti” è ormai diventato il suo mantra politico. Lo grida più volte dalla sua pagina ufficiale e da quella di Facebook.





L’occasione è offerta dal concorso indetto a Vicenza per coprire un posto di collaboratore infermiere nell’Ussl 6. Il contratto proposto, a tempo indeterminato, fa gola a tutti, ragazzi e non, che in tempi di crisi hanno come unica alternativa il precariato a vita.



Oltre tremila le domande presentate per partecipare solo alla prova preselettiva il 30 settembre. Per Finco un vero e proprio scandalo, vista la massiccia presenza di candidati provenienti dal Sud. « Queste cose, con 200.000 disoccupati veneti, non devono succedere: precedenza nei concorsi pubblici a chi risiede sul territorio! Roma ci consenta questo, come a Bolzano!» commenta dalla sua pagina Facebook il consigliere leghista.







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L’obiettivo, quindi, è la regionalizzazione dei concorsi per fermare la “migrazione” di disoccupati dal Sud coordinati i in vere e proprie vere e proprie «organizzazioni collaudate, con tanto di gruppi social su Facebook, logo “falce e forchetta” e corriera gialla». Il riferimento, nemmeno troppo velato, è ai tanti ragazzi, (come quelli di "Viaggi e concorsi"), che si organizzano in maniera autogestita con autobus collettivi per poter partecipare ai concorsi indetti in tutta Italia senza dover spendere capitali.


“Tour operator” secondo Finco che richiede maggiori tutele per i residenti veneti contro i meridionali, disoccupati e pure più ignoranti. « Vorrei poi capire – rincara la dose Finco- se i candidati meridionali, destinatari da sempre di voti di laurea più generosi dei nostri, riescono a garantire ai pazienti degli ospedali vicentini e padovani una qualità di servizio di assoluta eccellenza, frutto di anni di studio in Atenei come quelli veneti». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino