«Altro che barriere architettoniche. Mi sono sentita esclusa e ho dovuto rinunciare a entrare: è questa la vera innovazione in una città come la...
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Un modo per rilanciare un settore che a Napoli, come in altre città, è in forte crisi. Da qui la scommessa, senz'altro encomiabile, di aprire una libreria in una delle piazze simbolo del centro. Uno spazio polifunzionale che collega le zone del Porto, della stazione ferroviaria di piazza Garibaldi e dell'Università. Questo vuole essere The Spark, che ha aperto al pubblico giovedì scorso. Eppure qualcosa manca. Scivoli e accessi facilitati per i disabili, come denuncia Lucia Valenzi, che ha vissuto in prima persona gli ostacoli di accedere alla libreria nel giorno dell'inaugurazione. Uno sfogo che, proprio a margine dell'evento, la figlia dell'ex sindaco di Napoli aveva affidato alla sua pagina Facebook: «Ho provato ad andare all'inaugurazione della nuova fantasmagorica libreria The Spark a piazza Bovio. Ma potete capire dalle foto che, con una sedia a rotelle, è impossibile entrare».
«Ma come si può? scrive ancora sul suo profilo social - Nel 2020 un nuovo manufatto edilizio pieno di barriere architettoniche?». Poi il racconto dell'odissea vissuta due giorni fa: «Mi affaccio, chiedo se ci sono altre entrate, mi rispondono aspettiamo le pedane. Ma l'architetto della ristrutturazione dove si è laureato? E il Comune di Napoli come ha potuto dare licenze e autorizzazioni? Però ho capito perché si chiama Spark: non aspettano pedane ma gli scivoli del Luna Park, quelli delle montagne russe», ironizza la Valenzi. A stupire è l'assenza nel locale di «almeno un ascensore che possa permettere a chi, come me, ha difficoltà motorie di raggiungere i piani superiori». Un ambiente chiuso da tutte le parti, a detta della presidente della Fondazione Valenzi che rimarca: «Sulle prime ho creduto di aver sbagliato entrata, augurandomi ve ne fosse una per noi. Ma non era così e sono stata costretta ad andare via». I gestori della libreria purtroppo confermano la realtà: «Sono in arrivo gli scivoli per disabili ma solo fronte strada». E per salire ai piani superiori? «Purtroppo ci sono solo scale», risponde rammaricato un responsabile. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino