Prima scossa nel Pd napoletano dopo la vicenda Listopoli. I consiglieri comunali intendono sfiduciare il capogruppo Valeria Valente. A quanto trapelato, al momento non è...
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Alle sconfitte elettorali subite negli ultimi anni al netto della vittoria strappata da Vincenzo De Luca in Regione non a caso con una coalizione variopinta che va dai Verdi a De Mita passando per D'Anna si era aggiunta l'amara vicenda dei candidati a loro insaputa nella lista civica Napolivale. Al punto che in molti, senza voler uscire allo scoperto sui media o negli organismi di partito, hanno invocato una qualche novità. L'iscrizione nel registro degli indagati di Madonna e del compagno della Valente, l'ex assessore Gennaro Mola, per presunta violazione della legge elettorale è stata percepita come un fortissimo danno d'immagine ad un partito già macchiato dal caos verificatosi alle primarie con tanto di ricorsi rigettati. Le batoste rimediate alle comunali e poi al referendum costituzionale avevano già messo la segreteria provinciale messa sott'accusa.
La domanda nel Pd è stata: possibile che i vertici romani non intravedano neanche adesso le condizioni per fare tabula rasa del Pd napoletano e campano? Qualcuno vedi il bassoliniano Antonio Marciano neofedelissimo del ministro Maurizio Martina e il renziano social Francesco Nicodemo - aveva chiesto le dimissioni del capogruppo comunale Valente, altri come l'omologo regionale Mario Casillo hanno messo a disposizione il proprio incarico a patto che lo facciano tutti coloro che ricoprono ruoli di vertice nel partito mentre il segretario regionale Assunta Tartaglione ha inviato a chiedere scusa ai candidati inconsapevoli e ai cittadini assicurando che chi nel Pd ha sbagliato ne pagherà le conseguenze.
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Il Mattino