Dovete mettervi alle spalle il caos di piazza Bovio e del Rettifilo, sfidare i vicoli che da Sedile di Porto salgono verso i Banchi Nuovi, dentro la Napoli medievale e barocca,...
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Nome magico, sopravvissuto come una reliquia per eruditi, ripreso, qualche decennio fa, con il nome di «Taverna del Cerriglio», in un luogo diverso da quello originario, a calata Trinità Maggiore. Ma ora rinasce laddove sono passati Giambattista Della Porta, Giambattista Basile, Giulio Cesare Cortese e, naturalmente Michelangelo Merisi da Caravaggio, il maestro delle «Sette Opere di Misericordia» che, nei secoli, è diventato, grazie anche alla sua vita trasgressiva, un’icona mondiale.
Qui, il ribelle del Siglo de Oro, fu aggredito e sfregiato. Era il 24 ottobre del 1609. Ora gli sfregi, che vanno lentamente scomparendo, li rintracciate sui muri di questo vicolo attorcigliato che vi accoglie con un ponteggio e si inerpica, come una scalinatella caprese o della Costiera Amalfitana. È in corso un recupero, lento ma inesorabile, nel quale si inserisce il restauro gastronomico della Locanda del Cerriglio.
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