Lockdown a Napoli, l'ira dei professionisti: «Studi vuoti ma per noi nessun aiuto»

Lockdown a Napoli, l'ira dei professionisti: «Studi vuoti ma per noi nessun aiuto»
Le attività non sono state sospese, ma le conseguenze economiche dell'ultimo Dpcm potrebbero essere perfino più dolorose della prima ondata. Per una larga fetta...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA FLASH
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

Le attività non sono state sospese, ma le conseguenze economiche dell'ultimo Dpcm potrebbero essere perfino più dolorose della prima ondata. Per una larga fetta dei liberi professionisti della Campania - in totale circa 150mila, includendo solo quelli iscritti alle casse previdenziali private - rischia di essere determinante l'erogazione di bonus a fondo perduto da parte del governo.

Nel recente decreto ristori bis i professionisti - così come i titolari di negozi di abbigliamento ed altre categorie - non sono stati presi in considerazione. E l'auspicio degli organismi rappresentativi è quello che nel prossimo decreto l'esecutivo provveda a colmare la lacuna. L'ingresso della Campania nella zona rossa potrebbe forse accelerare il dietrofront da parte dell'esecutivo, ma nello scenario attuale è difficile fare previsioni.

LEGGI ANCHE Manovra, pronte 14 mila assunzioni 

Quella dei professionisti è una situazione che solo in teoria è differente rispetto alla primavera scorsa. Per i 27mila avvocati del distretto partenopeo, ad esempio, la zona rossa di oggi equivale al lockdown di marzo. «Gli avvocati non sono stati inclusi tra i potenziali beneficiari dei ristori - spiega il presidente dell'Ordine di Napoli Antonio Tafuri - perché non sono state bloccate le attività giudiziarie, ma le difficoltà ci sono tutte, perché, nel momento in cui si fermano le attività produttive, anche la nostra attività si trova ad avere un calo vertiginoso. A questo si aggiunge il fatto che sulla giustizia non è stata spesa nemmeno una parola e questo ha creato sconcerto. I capi degli uffici devono inventare delle soluzioni per limitare gli accessi ma non ci sono appigli normativi per fare provvedimenti. I servizi professionali, comunque, viaggiano insieme alle attività produttive. Se si fermano queste ultime, si fermano anche gli avvocati». Anche per altre categorie si profilano notevoli difficoltà. Pur senza interruzioni per decreto, è naturale che, in uno scenario di emergenza epidemiologica, quasi nessuno deciderà di avvalersi, ad esempio, delle prestazioni di un odontoiatra. Secondo il Comitato Unitario delle professioni, almeno due liberi professionisti su 10 sono attualmente a rischio di espulsione del mercato». Lo conferma il fatto che circa la metà degli iscritti alle casse private ha goduto durante la primavera scorsa dei bonus statali riservati a coloro che avevano fatto registrare un calo di almeno il 33% del fatturato nel primo trimestre 2020, rispetto allo stesso periodo del 2019. Le indagini sui mesi successivi non lasciano presagire miglioramenti e i Consulenti del Lavoro stimano che il 79% degli autonomi ha subito una diminuzione delle entrate tra aprile e maggio. «Il 36% di essi - spiega il Consulente del Lavoro Mauro Pantano - ha avuto un calo dei ricavi superiore al 50%». In Campania le restrizioni recenti potrebbero ulteriormente peggiorare il quadro. 

«La situazione dei professionisti - spiega Edoardo Cosenza, Presidente dell'Ordine degli ingegneri della Provincia di Napoli - è drammatica. La fase due ha ulteriormente bloccato il sistema, già pesantemente penalizzato dal lockdown della scorsa primavera. Mi risulta che molti studi sono fermi o hanno fortemente ridimensionato le proprie attività. Anche le opportunità offerte dal Super Ecobonus al 110% rischiano di non essere valorizzate. Oggi tanti potrebbero restare senza lavoro. E il problema si presenta ancor più drammatico nel Mezzogiorno. Sarà impossibile ripartire per l'intera nazione se scomparirà una significativa parte del mondo dei professionisti tecnici, una realtà assolutamente propulsiva per il rilancio del Paese. Se si ferma il settore della progettazione, saranno rallentati anche i lavori».

L'allarme viene rilanciato dal leader dei Commercialisti di Napoli Vincenzo Moretta: «I professionisti più di altri sono in prima linea per combattere quest'emergenza sanitaria ed economica. Subiamo naturalmente la riduzione degli incassi ed i disagi dei ritardi delle Cig in quanto abbiamo dipendenti ed abbiamo la coscienza di pagarli. Anche noi siamo delle imprese e come tali in tutta Europa siamo riconosciuti. Per questo è necessario più che mai l'inserimento dei liberi professionisti- conclude Moretta - tra i beneficiari dei bonus a fondo perduto». 

Leggi l'articolo completo su
Il Mattino