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Le immagini degli assembramenti dell'ultimo weekend in città hanno fatto il giro del mondo. Per fronteggiare l'emergenza folla arriva dal Lungomare la richiesta di istituire pattuglie di vigilantes per rispettare le misure di distanziamento anti-Covid. Nell'attesa di conoscere eventuali novità su ulteriori restrizioni messe in campo da Comune, Governo o Regione, in queste ore sono gli stessi ristoratori di via Partenope a proporre «di rivolgersi alle società di vigilanza per controllare alcune strade per evitare assembramenti e obbligare la gente a indossare la mascherina».
Il primo a lanciare l'idea dei «vigilantes anti-Covid» è stato ieri Roberto Biscardi del ristorante I Re di Napoli in via Partenope: «Ci sono decine di agenzie e società di vigilanza che lavorano meno a causa delle chiusure di discoteche e centri commerciali nei weekend dice Perché non autorizzare loro a girare, definendo un raggio di azione ben chiaro, in collaborazione con la prefettura e le forze dell'ordine? Si darebbe lavoro a qualche centinaio di operatori, ci sarebbe più controllo e di conseguenza meno rischio contagio.
«Quest'idea potrebbe tornare utile - osserva il pizzaiolo vip Gino Sorbillo - Tutto quello che può giovare alla sicurezza della clientela va bene, e non avrei problemi a partecipare anche economicamente all'assunzione di vigilantes per il Lungomare».«Preferisco sicuramente la vigilanza privata alla chiusura del Lungomare - aggiunge Antonio Viola, titolare di Mammina su via Partenope - Togliere ai napoletani il pezzo di città più bello del mondo sarebbe una cattiva notizia tra le altre. Sarebbe bello invece se questo piano di vigilantes riuscisse a garantire il rispetto delle distanze anti-Covid». Lievemente diversa la posizione di Antonino Della Notte, titolare di Antonio&Antonio: «La proposta dovrebbe essere formulata così: noi ci dotiamo di vigilantes fuori ai nostri locali per evitare assembramenti, come ho fatto io già nel weekend scorso. E le forze dell'ordine, intanto, implementano i controlli sul lungomare. Non è chiudendo strade e piazze che si risolve il problema».
Sull'iniziativa pende, come detto, la spada di Damocle di eventuali nuove restrizioni annunciate dal sindaco e chieste dal presidente della Regione. Ma non è neppure escluso che l'idea dei vigilantes anti-Covid, possa essere estesa anche ad altre strade e piazze in futuro, se l'emergenza dovesse continuare. Anche perché il provvedimento di chiusura di una via o di una piazza non implica l'obbligo di chiusura per le relative attività commerciali. «Nell'attesa di certezze sul eventuali nuove restrizioni - spiega l'assessore alle Attività Produttive di Palazzo San Giacomo Rosaria Galiero - discuteremo qualsiasi proposta degli operatori, anche questa dei vigilantes, per cercare di venire incontro alle esigenze delle attività produttive». Continuano intanto gli assembramenti in città, e continuano i controlli anti-virus: «Salvo alcune eccezioni, i locali per lo più si stanno comportando bene - dice il generale Ciro Esposito, comandante della Polizia Municipale - Stiamo invece avendo problemi con assembramenti di giovani che si trattengono in prossimità dei bar dopo la chiusura alle 18: ragazzi e ragazzini in piazza Fuga, a Medaglie d'Oro. Nel weekend abbiamo elevato 30 contravvenzioni, 2 ad attività commerciali e 28 a cittadini che camminavano fuori orario o senza mascherina».
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