Napoli: folla in strada, lockdown a metà. E nei supermercati scaffali già vuoti

Napoli: folla in strada, lockdown a metà. E nei supermercati scaffali già vuoti
È un lockdown a metà. Napoli si presenta a due facce, nel primo giorno di zona rossa. Da un lato, migliaia di cittadini a passeggio al Vomero, a Chiaia e al centro...

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È un lockdown a metà. Napoli si presenta a due facce, nel primo giorno di zona rossa. Da un lato, migliaia di cittadini a passeggio al Vomero, a Chiaia e al centro storico tra i negozi lasciati aperti dal dpcm, nelle pasticcerie per il dolce domenicale e nei bar per un caffè o uno spritz da asporto. Dall’altro lato, centinaia di cittadini all’assalto dei supermercati, invece, per la spesa da quarantena che ha svuotato diversi scaffali già verso pranzo. La città è spaccata sulla seconda quarantena imposta dall’ordinanza del ministro della Salute Speranza. Con il sole c’è stata vita (e gente in strada), e con il buio la città si è svuotata. Partitelle di calcio in piazza Mercato e assembramenti tra extracomunitari in zona Garibaldi: è stato un primo giorno di zona rossa ricco di contraddizioni a Napoli, come lo è la società in tempo di Covid. 

È successo anche in Lombardia, diventata zona rossa una settimana prima della Campania: le strade non sono affatto deserte, come durante il lockdown primaverile. Un po’ di movimento c’è: del resto la passeggiata nel quartiere, considerata attività motoria, non necessita di autocertificazione, se fatta in solitudine. Ma di solitudine ce n’è poca, e si cammina a gruppetti in via Luca Giordano come in via Toledo, mentre sono sorvegliatissimi dalle forze dell’ordine Plebiscito e lungomare. Al contrario, viste le multe previste in caso di controlli, le auto in circolazione si sono quasi azzerate rispetto a sabato, quando Napoli ha vissuto una giornata di traffico in tilt da antivigilia di Natale. D’altro canto, si è registrata ieri la corsa alla spesa: svuotati di beni di prima necessita diversi store, come il Carrefour di via Lomonaco e supermarket della zona ospedaliera rimasti senza pane a metà giornata. Tra gli scaffali affollati, sono stati rimontati i pallet di olio, pasta e farina come durante la quarantena di marzo e, data la folla, all’esterno dei supermercati è fiorito il business dei parcheggiatori abusivi. «So che gli store rimarranno aperti, ma faccio scorte oggi per prepararmi a ogni evenienza - sospira Vittorio Scotti appena uscito dal Carrefour - Ormai non si sa più cosa aspettarsi». 

Quello di ieri è stato un lockdown a metà nei fatti e nelle intenzioni, negli animi e nelle strade: di giorno circolazione veicolare quasi assente, ma piene le aree pedonali come via Scarlatti, via Luca Giordano, i mercatini del centro, i vicoli dei Decumani. Nel tardo pomeriggio invece si spegne tutto: tra piazza Dante e piazza Bellini, intorno alle 18, è aperto solo il kebabbaro e si contano 5 passanti in tutto. Qualche anima e cani ancora spasso al Vomero. La differenza della nuova quarantena la riassume bene l’edicolante di Vanvitelli Antonio Parisi, che non ha mai smesso di lavorare dall’inizio della pandemia: «Non è come a marzo - dice - Ora è tutto meno restrittivo. Per esempio, io faccio colazione con il caffè del bar e in strada c’è più gente, perché sono rimaste aperte più attività. Vedo anche meno controlli sulle autocertificazioni in giro: arrivo al Vomero da Casalnuovo e non ho incontrato posti di blocco. Da oggi si vedrà davvero come evolveranno le restrizioni. In ogni caso, ci siamo organizzati con la consegna dei giornali a domicilio tramite monopattino». «Siamo venuti al lavoro perché stare a casa ci metterebbe depressione - racconta verso pranzo Ivan Postiglione, barista - Ma il lavoro è poco. Abbiamo incassato il 90% in meno del normale, ho raccolto appena 4 euro di mance. Se vedremo che non ne varrà più la pena forse chiuderemo. Vediamo in settimana come procede e decidiamo».

Di fatto, i controlli nei rioni stretti (come il Borgo Sant’Antonio) e nelle vie periferiche sono più complessi. Aumentano però gli sforzi e le sanzioni elevate dalle forze dell’ordine in città ai danni di chi non rispetta le regole anti-Covid. Negli ultimi 4 giorni, la polizia ha controllato esercizi commerciali e sanzionato vari cittadini che non indossavano la mascherina. Sabato, a margine della rissa di via Scarlatti (che ha portato alla denuncia di una 35enne che sputava sui passanti) i vigili urbani, schierando 150 uomini, hanno sanzionato 14 persone sorprese a circolare in città dopo le 22 senza un giustificato motivo. Altri 5 cittadini sono stati multati per consumazione di alcolici in strada dopo le 18. Ieri la Polizia municipale, al Borgo Vergini, ha sanzionato due cittadini provenienti da Sant’Anastasia ed è stata chiusa per 5 giorni una macelleria nella zona del Vasto: il personale non indossava la mascherina, non c’erano dispositivi di prevenzione e le autorità hanno registrato un assembramento di clienti. Sabato i carabinieri hanno sanzionato 62 persone in città: 25 sorprese in giro dopo le 22, altre 37 senza mascherina.
 

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Il Mattino