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«Vi prego, fate tutti un lockdown personale per tutelare voi stessi e gli altri. Stiamo facendo l'impossibile assistendo i malati fin dentro le auto e le ambulanze in fila, il personale sta facendo sforzi sovrumani, ma siamo al limite. Chiamate prima i medici di medicina generale prima di venire. Aiutateci». Così all'ANSA il dg dell'Azienda dei Colli di Napoli, nella quale è compreso l'ospedale Cotugno, Maurizio Di Mauro.
«Attualmente ci sono 12 postazioni box nel triage e due terapie intensive nel Pronto soccorso proprio per cercare di alleviare la situazione.
Se la situazione al Cotugno è drammatica, non sembra essere differente da quella di altri ospedali del capoluogo campano. FanPage ha mostrato la situazione al limite in cui si trovano L'Ospedale del Mare e il Cardarelli. A raccontarlo sono gli infermieri che lavorano all'interno dei nosocomi con ambulanze in fila e pronto soccorso intasati, nei quali ormai la divisione tra pazienti covid e pazienti non covid è impossibile. «A me sembra Kabul, Baghdad, in un paese occidentale scene di questo tipo non sono tollerabili – ci spiega – non sappiamo più dove mettere le persone, questa situazione perdura da settimane», spiega prorpio a FanPage un infermiere dell'Ospedale del Mare che denuncia anche la mancanza di ossigeno. Al Cardarelli la situazione non è molto diversa, anche qui le ambulanze sono in fila e i medici covid e non covid sono messi insieme con il rischio di contagi altissimo.
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