Sarà presentato domattina alle 11, presso l’Aula Mediterraneo dell’Ospedale Cardarelli, «Io non ho vergogna», videoclip ideato, diretto e...
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Un capovolgimento dello scenario, quindi, in cui un luogo di sofferenza viene riempito di musica, colori e allegria, infondendo forza e coraggio a chi ha pensato di essere spacciato quando gli è stato diagnosticato il cancro. Una diagnosi che per Loredana è arrivata in seguito a un’emorragia, che la portò al pronto soccorso del Cardarelli il 25 novembre 2017. Gli accertamenti rivelarono che c’era un cancro in atto, curarato dai medici prima con un ciclo di chemio, poi intervenendo chirurgicamente e infine con un ciclo di radioterapia: «Devo ringraziare l’ospedale Cardarelli, dal direttore generale, Ciro Verdeoliva, a Claudio Santangelo, primario di ginecologia, e a tutta l’equipe medica che si è occupata di me, per l’accoglienza e la pazienza che hanno avuto nei miei confronti».
Sembrava la fine di un calvario, invece lo scorso giugno è stata fatta la triste scoperta: c’era una metastasi che aveva colpito un’altra parta del corpo. Perciò, l’attrice si è dovuta sottoporre a un nuovo ciclo di chemioterapia e tra qualche settimana dovrà essere operata ancora. Ma nemmeno il ritorno della malattia le ha tolto la speranza di guarire definitivamente: «Per fortuna io ho avuto la tendenza a sdrammatizzare fin da piccola, perciò anche in questo caso sono riuscita a non abbattermi – racconta –. Ma è chiaro che è un’esperienza che ti cambia la prospettiva e ti porta a riconsiderare la tua vita, anche se non sono mai stata una persona superficiale. Ma ammetto che una cosa del genere non me l’aspettavo».
E probabilmente non si aspettava nemmeno che da questa brutta storia uscisse un videoclip in cui balla con gli stessi medici e infermieri che la stanno curando: «Una visione che ho avuto durante questi mesi di frequentazione dell’ospedale – spiega Loredana –. E mi sono detta che questa voglia di affrontare il cancro con leggerezza non la potevo tenere solo per me, ma dovevo offrirla anche agli altri. Magari mi sto esponendo troppo e qualcuno penserà che non posso più recitare, ma non m’interessa. Mi sento un po’ come Rosa Parks quando la donna di colore si rifiutò di cedere il suo posto sull’autobus a un bianco. Come lei anch’io non so cosa mi accadrà dopo questo video, ma sentivo che lo dovevo fare». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino