Il gip di Napoli Maria Luisa Miranda, accogliendo parzialmente le richieste della Procura, ha disposto la trasmissione degli atti al Senato della Repubblica per l'eventuale...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
LEGGI ANCHE Uso intercettazioni Luigi Cesaro, entro 10 giorni la decisione del gip di Napoli
Vanno dalle 9:37 del 22 ottobre 2016 al 14 febbraio del 2017 le 21 conversazioni per le quali il gip di Napoli Miranda ha chiesto l'autorizzazione all'uso al Senato della Repubblica. Lo scorso 26 marzo, il gip, accogliendo parzialmente le richieste degli inquirenti, ha emesso un'ordinanza di applicazione di misure cautelari che hanno riguardato 59 indagati, tra i quali figurano anche tre fratelli del senatore Luigi Cesaro, quest'ultimo difeso dagli avvocati Alfonso Furgiuele e Michele Sanseverino. I magistrati della DDA avevano fatto anche istanza di arresto per il senatore, rigettata dal gip che si era riservato di prendere una decisione in relazione alla posizione del parlamentare «all'esito dell'eventuale autorizzazione all'utilizzo delle intercettazioni, ritenute rilevanti, secondo la procedura che verrà attivata da questo ufficio». La richiesta del gip è inerente a una parte, minima, delle intercettazioni eseguite dalla Procura di Napoli nelle quali casualmente e indirettamente viene captato il senatore. In sostanza, il soggetto sottoposto a monitoraggio dall'ufficio inquirente guidato dal procuratore Giovanni Melillo non era direttamente il senatore Luigi Cesaro. Le conversazioni che vedono interlocutore il parlamentare Cesaro sono state ascoltate dagli investigatori attraverso le utenze telefoniche di altri indagati, tra cui figura anche il fratello del senatore, Antimo Cesaro. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino