Lungomare di Napoli, cancellato il disastro: via Partenope rinasce dopo la mareggiata

Quando le cose vanno per il verso giusto bisogna essere in grado di darne atto. La risistemazione del lungomare, sebbene partita con grandissimo ritardo, è stata realizzata...

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Quando le cose vanno per il verso giusto bisogna essere in grado di darne atto. La risistemazione del lungomare, sebbene partita con grandissimo ritardo, è stata realizzata in tempi rapidissimi. Erano previsti, sulla carta, tre mesi di lavorazione, l'auspicio era di guadagnare una decina di giorni sulla conclusione. Invece alla fine ne sono bastati praticamente due: onore al merito di chi ha lavorato su via Partenope. Poi sarà il tempo a dire se il lavoro resisterà, per adesso è già un traguardo vederlo realizzato.

Da ieri il muretto che la furia del mare aveva completamente distrutto, è tornato al suo posto. Per rivedere il lungomare così com'era la notte del 28 dicembre, quando la tempesta d'acqua e vento travolse Napoli, manca poco: bisogna risistemare solo una porzione di balaustra di ferro posta alla destra del muretto restaurato. Manca la base di pietra lavica che verrà rimessa al suo posto con una lavorazione che viene annunciata come rapida, così come gli ultimi dettagli al marciapiede. Insomma, chi ne capisce di interventi stradali spiega che via Partenope potrebbe tornare alla sua bellezza prima del week end di Pasqua, anche se i napoletani non potranno correre a vederla perché proprio in quei giorni le limitazioni agli spostamenti saranno rigorosissime. 

I momenti difficili dell'intervento sono stati due. Innanzitutto è stato necessario recuperare ogni singolo pezzo del muretto spaccato e portato via dal mare. Molti erano stati lanciati verso l'interno, purtroppo anche nelle vetrine dei ristoranti del lungomare, sicché è stato agevole recuperarli. Una parte del materiale, però, è stata risucchiata verso il mare ed è stato necessario andarla a ripescare, anche se alla fine quasi tutte le porzioni del lungomare distrutto sono state individuate. Questa ricerca si è resa necessaria per rispettare i dettami della Soprintendenza che ha preteso una ricostruzione del parapetto (che è tutelato) esattamente com'era e con gli stessi materiali che c'erano, possibilmente quelli originali. E alla fine così è stato. 

Un altro momento di difficoltà, ma più agevole per chi si occupa di lavori, è stato il riempimento della porzione di terrapieno che sosteneva il marciapiede, sulla quale il mare aveva particolarmente infierito. In pratica dopo la mareggiata quella parte di marciapiede galleggiava nel vuoto, senza sostegno, ed è stato necessario restituire solidità per consentire ai pedoni di passeggiare tranquillamente in futuro in quella curva bellissima del lungomare.

Come spiegano i tecnici le ultime lavorazioni saranno brevissime e il cantiere potrebbe essere rimosso anche prima della Pasqua. Per considerare definitivamente chiusa la questione dei danni al lungomare, però, sarà necessario attendere il definitivo placet della Soprintendenza che ha già seguito con puntualità l'esecuzione degli interventi e ha fornito suggerimenti e consigli, sicché non dovrebbe esserci nessuna sorpresa sui definitivi permessi. 

All'entusiasmo per un intervento che è stato portato a termine a tempo di record sul lungomare, fa da contraltare il dramma della chiusura della Galleria Vittoria che si trova a poche centinaia di metri di distanza ma non è stata baciata dalla stessa fortuna. Chiusa dalla fine di settembre per un cedimento dalla volta, la galleria è rimasta senza interventi, sequestrata dalla Procura e ancora in attesa di una svolta.

Nemmeno le verifiche all'interno delle cavità del Monte Echia che accoglie il tunnel, hanno prodotto il miracolo della svolta. Tutto fermo, nessun operaio al lavoro, progetto ancora da presentare. 

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Il Mattino