Napoli, quattro avvicendamenti in Procura, i pm del caso Girolamini al pool anticamorra

La sede della Procura della Repubblica di Napoli
Cambia il pool anticamorra della Procura di Napoli, in seguito a una sorta di fisiologico turn over. In questi mesi, stanno completando il proprio mandato di dieci anni alcuni...

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Cambia il pool anticamorra della Procura di Napoli, in seguito a una sorta di fisiologico turn over. In questi mesi, stanno completando il proprio mandato di dieci anni alcuni magistrati che hanno firmato delicate inchieste in materia di crimine organizzato, mentre altri sostituti hanno chiesto e ottenuto di entrare nei ranghi della direzione distrettuale antimafia di Napoli.




Ma andiamo con ordine, a partire dai nuovi arrivi nel pool anticamorra: si tratta di Sergio Ferrigno, Vincenzo Ranieri, Ilaria Sasso del Verme, Antonella Serio. Magistrati noti alla cronaca cittadina per aver svolto indagini in materia di pubblica amministrazione (è il caso di Ferrigno); di reati da stadio (è il caso di Ranieri), ma anche in materia di crimine predatorio, come il saccheggio della biblioteca Girolamini (Sasso del Verme e Serio).



Quattro magistrati che entrano in un pool di circa trenta pm, sotto il coordinamento dei procuratori aggiunti Filippo Beatrice e Giuseppe Borrelli.

Ma ci sono spostamenti o new entry anche in altre sezioni. È il caso del pool guidato dal procuratore aggiunto Alfonso D'Avino, che coordina le indagini in materia di pubblica amministrazione, che registra l'arrivo del pm Stefania Di Dona (che ha coordinato assieme al collega Giugliano le indagini sul crollo del cornicione della galleria Umberto); e di Francesco Raffaele (fino a questo momento in forza al pool reati finanziari, guidato dal procuratore aggiunto Fausto Zuccarelli).



Avvicendamenti resi necessari dalla prossima scadenza del proprio ruolo di alcuni magistrati che hanno ricoperto il ruolo di pm anticamorra. Prossimi a lasciare la Dda di Napoli, i magistrati Pierpaolo Filippelli, che ha condotto indagini nell'area vesuviana, firmando arresti e sequestri che hanno dato vita alla cosiddetta primavera di Ercolano, con oltre quaranta commercianti che hanno denunciato in aula il racket delle estorsioni; lascia di qui a poco la Dda anche il pm Stefania Castaldi, titolare delle indagini a carico dei clan di Secondigliano, culminate in questi anni in centinaia di arresti e condanne a carico dei clan Di Lauro e della cosiddetta ala scissionista degli Amato-Pagano.

Ma non è tutto.



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Il Mattino