Malattie femminili non curate, sit-in a Napoli e in altre 19 città

Malattie femminili non curate, sit-in a Napoli e in altre 19 città
Napoli e altre 19 città nella rete femminista. Per domani, sabato 23 ottobre, "Non una di meno" ha indetto una giornata di mobilitazione nazionale, con presidi...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA FLASH
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

Napoli e altre 19 città nella rete femminista. Per domani, sabato 23 ottobre, "Non una di meno" ha indetto una giornata di mobilitazione nazionale, con presidi per il riconoscimento delle malattie cosiddette «femminili» ignorate dalla medicina: vulvodinia, neuropatia del pudendo, fibromialgia, endometriosi e tutte le varie forme di dolore pelvico. «Si tratta di malattie invalidanti - è spiegato in una nota -, non studiate, relegate fra i disturbi di ordine psicosomatico e con un forte ritardo diagnostico. Gli elevati costi di cura sono interamente a carico di chi ne soffre, non essendo queste patologie riconosciute dal servizio sanitario nazionale. La conseguenza sono terapie sbagliate per anni, consulenze con molti specialisti prima di riuscire a dare un nome ai disturbi, costose trasferte per curarsi e rinuncia alle cure».

Secondo "Non una di meno", tra le cause principali del ritardo diagnostico vi è «il risultato di questa impostazione ancora patriarcale della medicina si ripercuote sulle donne e su tutte le persone di sesso e genere differenti rispetto a quello maschile». Di qui la mobilitazione: «Per rivendicare la presa in carico di queste patologie attraverso servizi integrati, ma anche per dare voce alle persone che ne soffrono. Vogliamo altresì sollecitare una maggiore consapevolezza del personale medico-sanitario e l'introduzione di percorsi formativi adeguata».

Il presidio è fissato per domani alle 15, tra le altre città, a Roma in piazza dell'Esquilino, a Milano in piazza in piazza Duca d'Aosta, a Torino in piazza Castello, a Napoli in piazza del Gesù, a Cagliari in piazza Maria Lai.

Leggi l'articolo completo su
Il Mattino