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Le vaccinazioni, l'autocontrollo trasparente e la tempistica diagnostica: la Regione presenta un piano con questi presupposti per fermare la brucellosi che sta decimando gli allevamenti di bufale in Campania. Il progetto di intervento è stato presentato in una conferenza stampa. «Io e i miei colleghi - sottolinea il Direttore Generale dell'Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Mezzogiorno Antonio Limone - non uccidiamo animali ma eliminiamo le malattie».
Ci sono state violente contestazioni, nei giorni e nei mesi scorsi, per la strategia adottata dalla Regione Campania per contrastare la brucellosi bovina e bufalina con l'abbattimento di migliaia di capi: dal 2011 ad oggi, infatti, sono state abbatute 67.843 bufale per brucellosi e 21.964 per turbecolosi.
Il Direttore dell'Istituto Zooprofilattico Limone ha sottolineato che brucellosi e turbercolosi tra bovini e bufale «non sono mai state radicate, per farlo c'è bisogno di uno sforzo importante. Bisogna chiarire che noi non uccidiamo animali ma eliminiamo le malattie, il nostro obiettivo è fermare l'infenzione e per questo abbattiamo solo in presenza di un test positivo».
L'invito della Regione Campania, dunque, è rispettare le prescrizioni per fermare queste malattie invece di andare avanti in contestazioni, perchè solo la collaborazione può portare a risultati.
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