Bomba d'acqua su Napoli, strade come fiumi: Posillipo e Vomero in ginocchio

Napoli perde pezzi, si allaga, le strade si spezzano, i tombini saltano, i calcinacci e le guaine volano via dai palazzi, i pali stradali cadono come grissini. Sono decine e...

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Napoli perde pezzi, si allaga, le strade si spezzano, i tombini saltano, i calcinacci e le guaine volano via dai palazzi, i pali stradali cadono come grissini. Sono decine e decine i dissesti successivi all'intensa ma breve bomba d'acqua della notte di sabato e al maltempo delle ultime 48 ore, e non risparmiano nessun quartiere. Secondo i numeri ufficiali, forniti ieri dalla polizia municipale, gli interventi effettuati per dissesti sono stati 30: sprofondamenti, avvallamenti, cornicioni crollati, voragini aperte nell'asfalto (a volte in tratti riempiti da poco), infiltrazioni nei muri e negli edifici, alberi caduti o in pericolo. Napoli, in questo inizio inverno, è un po' più arancione, come il colore delle transenne.

 
Posillipo, ieri mattina, era un fiume di fango. Via Manzoni sembrava il lago di Como, con tanto di rami spezzati a galleggiarci dentro. In via Lucrezio, pochi passi più in là, gli interventi (urgentissimi) di rimozione degli alberi crollati o in procinto di crollare sono andati avanti fino al primo pomeriggio. Ai problemi degli alti fusti si aggiungono quelli delle caditoie, ostruite da tempo: «Da anni - si sfoga Fabio Chiosi della I Municipalità - chiediamo il finanziamento per l'adeguamento del collettore Sermoneta per evitare gli allagamenti in via Posillipo. Mentre a via Manzoni puntualmente si forma un lago a causa di una strozzatura fognaria che da anni non viene risolta con un intervento di poco costo. E questi sono i risultati. Una vergogna tra le tante di questa Amministrazione». «Dopo i danni il Comune cerca di correre ai ripari - commenta Francesco De Giovanni, presidente della I Municipalità - Ma piccole operazioni di imbellettamento non risolvono nulla. Sono davvero furioso perché da anni chiedo di potare gli alberi, di adeguare e pulire le fogne, di fare manutenzione a pali della luce, strade, marciapiedi e scuole. Sarei comunque felice se ora si facesse sul serio, cosa di cui dubito visto la mancanza di risorse e di capacità da parte del Comune». Il Lungomare non è messo troppo meglio: all'altezza del Consolato Usa sembra esplosa una bomba militare piuttosto che d'acqua. Pali divelti, mattoni, pavimenti e piante distrutte, voragini nella passeggiata in riva al mare. «Tutto distrutto - dice Vitale De Gais, titolare di Vesi Pizza Gourmet - ho appena riaperto un locale storico in piazza Vittoria, Orange, ma serve più manutenzione. I rappezzi fatti alle piastrelle dell'asfalto, dopo la pioggia, sono terribili».
 

L'inverno sta portando scontento sul mare. Ieri un centinaio di persone, compresa una comitiva di turisti spagnoli e una squadra di calcio, sono rimaste bloccate a Capri: le onde alte come muri hanno impedito la navigazione dei traghetti. Ma anche a terra i danni sono importanti. Dopo lo sprofondamento di via Giotto-Medaglie d'Oro di venerdì (con la strada riaperta ieri mattina), voragini anche ai Colli Aminei, al Vomero, in piazza Canneto, in via Pagano e via Ticino, muro franato in via Reggente, caduta calcinacci e dissesti agli edifici in via Esopo, via San Giuseppe dei Nudi, viale Kennedy e Case Puntellate. Sprofondamenti in via Sartania, vico Colonne e via Attanasio. Avvallamento in via T. De Filippo. Decine di buche e dissesti stradali anche dove l'asfalto è stato appena rifatto, come ai Colli Aminei (rotonda con via Nicolardi) o sulle strisce pedonali (centralissime e nuove) di via Santa Teresa degli Scalzi. Tra gli interventi effettuati da vigili urbani, Protezione Civile e pompieri, figura anche uno «sprofondamento in piazza San Gaetano», proprio all'ingresso della Napoli Sotterranea. Ma si passa: «Qualcuno ha tolto le transenne», confermano dall'interno del sito turistico. «Circa 100 unità sono state impegnate per i diversi interventi - spiega il Generale Ciro Esposito, comandante della Municipale - è importante supportare la Protezione Civile ed i Vigili del Fuoco in queste circostanze, trascurando altre attività, in quanto la salvaguardia dei nostri concittadini è funzione prioritaria da tutelare». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino