Truffe agli anziani di Napoli, le parole in codice dei truffatori: mamma, panino e maglione

Sgominata la gang di truffatori, a capo Mario Biancardi

Arresti per le truffe agli anziani
“Premiata ditta truffatori spa”. Venti colpi messi a segno, e altri cinque tentati (e non andati a buon fine) con un unico comune denominatore: i raggirati erano tutti...

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“Premiata ditta truffatori spa”. Venti colpi messi a segno, e altri cinque tentati (e non andati a buon fine) con un unico comune denominatore: i raggirati erano tutti anziani, soggetti fragili facilmente raggirabili. A organizzare il tutto erano cinque persone, tutti napoletani residenti nel centro storico, ora destinatari di una misura cautelare in carcere eseguita ieri dai carabinieri di Napoli grazie alle indagini coordinate dalla sezione “Sicurezza Urbana” della Procura partenopea (pm Luciano D’Angelo).

Truffe agli anziani, uno dei reati più odiosi e - purtroppo - in costante aumento. I casi scoperti dai militari della compagnia Napoli centro dell’Arma sono stati realizzati tra il maggio 2020 all’estate del 2021 a Napoli, ma anche in trasferta: a Caserta, Salerno, Gaeta, Scauri e Minturno.

Dietro i colpi c’era una banda agguerritissima e bene organizzata. La “centrale operativa” dei delinquenti era in via Duomo: un vero e proprio call-center dal quale partivano le telefonate alle vittime. Sempre identico lo schema utilizzato: tutto iniziava con la telefonata nella quale compariva un finto figlio o, più spesso, finto nipote che si rivolgeva all’anziano di turno chiedendo aiuto per uscire da guai improvvisi. Alle vittime veniivano fornite tutte le indicazioni che consentivano ai finti corrieri di completare le truffe. Nel corso delle indagini altre cinque persone (diverse dai destinatari dei provvedimenti cautelari eseguiti ieri) sono state arrestate in flagranza di reato. Sequestrati e restituiti alle vittime 11mila euro in contanti e preziosi ritenuti provento delle truffe.

Fondamentali, ancora una volta, le intercettazioni telefoniche. L’indagine nasce e si sviluppa da un’altra inchiesta della Direzione distrettuale antimafia su un soggetto indagato, ma in questo caso la camorra nulla c’entra con le truffe.

Ma i carabinieri non si accontentano di ciò che sentono durante le conversazioni degli arrestati, e iniziano a setacciare le strade e a pedinare i criminali in modo da avere riscontri importanti. Prima di far scattare la truffa i partecipanti tenevano un “briefing” che serviva a organizzare nei minimi dettagli operativi le missioni, e durante le quali al corriere che si recava a casa dell’anziano (chiamato in codice “mamma”) venivano impartite minuziosissime istruzioni. A proposito di nomi in codice. L’organizzazione sgominata dai carabinieri aveva una grande fantasia: oltre alla “mamma” (il trasfertista), che rimaneva sempre in stretto contatto con la centrale di via Duomo, con la parola “panino” veniva invece indicato il bottino della truffa: «E dai, stiamo già a tavola, fai presto con quel panino», esorta uno degli arrestati rivolgendosi al complice. La parola “maglione” serviva poi a identificare l’anziana vittima. Per compiere le truffe la banda aveva a disposizione una vera e propria flotta di veicoli composta da scooter e automobili intestati fittiziamente a persone estranee alla banda e all’oscuro delle sue trame. 

Delinquenti, gli organizzatori e gli esecutori dei colpi. A capo della banda c’era - secondo l’accusa - il 27enne Mario Biancardi. Sarebbe stato lui a pianificare le truffe, dopo un’accurata scelta delle vittime di turno - quelle raggirate e derubate sono tutte nate tra il 1930 e il 1949 - che dovevano rigorosamente vivere sole in casa. Delinquenti e vigliacchi. 

Altro particolare: le restrizioni introdotte durante la pandemia da Covid-19 hanno intensificato l’e-commerce e le consegne a domicilio: un’opportunità sfruttata dalla banda. Questi i nomi degli altri arrestati: Mariano Crocono, 33 anni, Ciro Della Monica, 25 anni e Salvatore Battista, 42 e Raffaele Di Guido, 26enne.

Per non cadere nella trappola dei truffatori, questi i consigli dei carabinieri. Che, ovviamente, valgono per tutti e non solo per gli anziani. Non condividere mai le proprie informazioni personali e finanziarie al telefono, soprattutto con estranei; se si sta per prendere una decisione importante confrontarsi con persone di cui ci si fida; e se pensa di essere stato avvicinato da un truffatore o si è stati vittima di truffa contatta immediatamente il 112.

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Il Mattino