Mancano i vaccini antinfluenzali Sos pediatri, Asl sotto accusa

Mancano i vaccini antinfluenzali Sos pediatri, Asl sotto accusa
L'influenza stagionale targata 2016 è arrivata in città e miete centinaia di casi in tutta la regione, soprattutto nei centri più densamente popolati. I...

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L'influenza stagionale targata 2016 è arrivata in città e miete centinaia di casi in tutta la regione, soprattutto nei centri più densamente popolati. I vaccini, invece, (acquistati con una gara Soresa da circa 4 milioni, istruita alla fine dello scorso luglio) non sono ancora arrivati ai centri vaccinali dei distretti né tantomeno distribuiti presso gli studi dei medici di famiglia e dei pediatri di base e per un pasticcio nella comunicazione tra Soresa e le Asl si è dovuto ricorrere all'acquisto diretto da parte delle Asl per la copertura del fabbisogno dei sieri destinati ai bambini da 0 a 36 mesi. Bisognerà, dunque, attendere alcune settimane per il decollo della campagna vaccinale.


L'alternativa, per ora, è l'acquisto diretto in farmacia con un esborso che oscilla dagli 8 ai dieci euro per le varie formulazioni esistenti sul mercato. L'allerta tra medici di famiglia e pediatri - cui spetta il ruolo del front-office e la funzione di filtro territoriale è comunque scattato già dagli inizi di ottobre, con decine di richieste per visite domiciliari. Col passare delle settimane, da qui a Natale, al raggiungimento del picco epidemico stagionale e al sopraggiungere delle note complicazioni cliniche, soprattutto nelle fasce a rischio (cronici, anziani, bambini), è preventivabile che il flusso dei pazienti tracimi gradualmente verso gli ospedali ingolfando i pronto soccorso e i reparti pediatrici. «Febbre alta, tosse, mal di gola, bonchiti e tracheiti, dolori alle ossa, spossatezza e interessamento intestinale i principali sintomi dell'influenza avverte Giovanni Arpino, medico di famiglia con studio nel centro storico ma poiché l'infezione è causata da un virus gli antibiotici non solo sono inutili ma anche dannosi in quanto possono aggravare le dissenterie alterando la flora batterica intestinale, selezionando ceppi resistenti non più sensibili alle cure quando serve. Per questo è assolutamente sconsigliabile il fai-da-te e bisogna sempre seguire il consiglio del medico che valuterà la terapia più idonea». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino