Bufera sulla candidata, Manfredi risponde a Ruotolo e De Giovanni

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«Caro Sandro, caro Maurizio, innanzitutto grazie per le vostre sollecitazioni perché mi offrono, una volta di più, l’occasione per spiegare alla città il nostro progetto politico». Questo l'incipit della lettera pubblica scritta da Gaetano Manfredi, candidato sindaco a Napoli e indirizzata a Sandro Ruotolo e Maurizio de Giovanni. «Sottolineare ancora, come fate voi, il nostro minimo comun denominatore antisovranista, antirazzista ed europeista, fa sempre bene». prosegue.

«Sono proprio queste le precondizioni sulle quali è nata la nostra coalizione. A Napoli la sfida è tra noi - antisovranisti, antirazzisti, europeisti e anche sì-vax – e loro, che da questi valori si tengono lontani. Tanto è vero che tutti i nostri candidati, e sottolineo tutti, hanno già sottoscritto la dichiarazione che vi premurate di chiedere. Il che certifica, appunto, l’adesione a questi valori non emendabili. Mi permetto solo di aggiungere che la vostra accusa, rivolta a una singola candidata che negherebbe tali valori, non trova alcun riscontro nella realtà. Infatti, come tutti gli altri candidati, lei ha già dichiarato di essere antisovranista, antirazzista ed europeista, né sulla sua storia personale pesano ombre di alcun tipo».

Manfredi aggiunge, senza citare per nome la diretta interessata e le polemiche dei giorni scorsi sulle candidature: «Se fosse stato così, non avrebbe corso nella nostra coalizione, come invece è avvenuto per tante altre persone – da sinistra al centro e viceversa – a cui abbiamo negato la candidatura sulla base, proprio, del nostro rifiuto a qualsiasi ombra di violenza materiale e culturale. Vorrei inoltre fare chiarezza, spero definitiva, sulle preoccupazioni che esternate sull’immediato futuro, cioè su quando – se i napoletani lo vorranno - il nostro centrosinistra governerà la città. Parlate di potenziali ingerenze partitiche, del pericolo di applicare il manuale Cencelli, del ritorno di vecchi arnesi della politica. Vi ricordo sommessamente che, tra noi, il primo 'non politico' sono io. La mia storia personale e professionale qualcosa raccontano. Tuttavia, il mio atto d’amore per la città non va scambiato per ingenuità». Conclude: «Da sindaco opererò in piena autonomia, nel tentativo permanente di assecondare i bisogni e realizzare i sogni dei napoletani. Altre possibilità non esistono nemmeno».

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Il Mattino