«Le mafie diventano ammortizzatori sociali. Diventano la risposta, soprattutto al Sud, ai bisogni primari delle persone; cosa che lo Stato non fa». Lo ha detto questa...
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La manifestazione è stata organizzata dall'associazione Giovanni Panunzio (l'imprenditore foggiano ucciso 26 anni fa dalla mafia), che ha chiamato a raccolta gli studenti del capoluogo dauno, ma anche commercianti e cittadini. Appello al quale ha risposto poco più di un centinaio di alunni delle scuole superiori cittadine. «Sono qui per dire ai giovani di scendere per strada e riprendersi il proprio territorio - ha detto il parroco - continuare ad avere paura e a non denunciare vuol dire rinunciare alla propria libertà».
Dello stesso avviso anche Grazia Placentino, titolare insieme al marito del negozio che ha subito due atti dinamitardi in tre mesi. «Bisogna sensibilizzare i giovani a denunciare questi fenomeni - ha detto - Questi reati riguardano una intera città e minacciano l'economia e lo sviluppo sociale di Foggia. I giovani devono credere nel futuro, credere in una città e in mondo migliore». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino