Mann, riapre la collezione sugli oggetti della vita quotidiana nelle città vesuviane: ecco la patera in vetro cammeo

Mann, riapre la collezione sugli oggetti della vita quotidiana nelle città vesuviane: ecco la patera in vetro cammeo
C'è anche uno splendido piatto in vetro cammeo bianco e blu della casa del Poeta Tragico di Pompei, mai esposto prima al pubblico, insieme ad altri preziosi reperti...

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C'è anche uno splendido piatto in vetro cammeo bianco e blu della casa del Poeta Tragico di Pompei, mai esposto prima al pubblico, insieme ad altri preziosi reperti provenienti dai depositi, nella celebre Collezione degli oggetti quotidiani delle città vesuviane che riapre al Museo Archeologico di Napoli dopo un restayling di due mesi, il 19 febbraio.


Le cinque sale ospitano oltre cinquecento pezzi databili tra la fine del I sec. a.C. e l'eruzione del 79 d.C. strumenti chirurgici, strumenti da larario, lucerne, elementi di arredo (sala 89); ceramica invetriata, ossi ed avori (sala 88); vasellame bronzeo e argenti dalla casa del Menandro (sala 87); vetri (sale 86-85). «C'è più Pompei da oggi al Mann: nella nuova sezione dedicata alla vita quotidiana delle città vesuviane trovano posto reperti mai visti - racconta Paolo Giulierini, direttore del museo - Come lo straordinario piatto in vetro cameo bianco e blu, numerose terrecotte preziose suppellettili sono emerse dai depositi, il nostro immenso giacimento finalmente oggetto di uno storico riordino. Un lavoro che può definirsi quasi di scavo e di ricerca e che si affianca, in parallelo, a quello del Laboratorio di Restauro interno. Ancora più ricca, questa collezione unica al mondo, dal vasellame agli argenti, dagli strumenti chirurgici a quelli musicali, ci rivela il gusto per la bellezza ed anche le usanze domestiche di donne e uomini di duemila anni fa. Il riallestimento compiuto con passione dai nostri archeologi accompagnerà con maggior chiarezza e semplicità la meraviglia dei visitatori».



La patera in vetro cammeo, sino ad oggi conservata nei depositi del Mann, aveva un valore decorativo e denotava lo status ed il prestigio del proprietario della celebre casa. Nel focus espositivo sulla religione domestica è incluso un nuovo nucleo di terrecotte votive (circa dieci pezzi provenienti da Pompei), così come è cresciuta la selezione di oggetti in osso ed avorio. I disegni dei pannelli sono firmati da Silvia Pertile. Nella giornata della riapertura il direttore Giulierini dialogherà con il direttore generale del Parco Archeologico di Pompei, Massimo Osanna, che presenterà (ore 17) il suo libro «Pompei. Il tempo ritrovato. Le nuove scoperte» (Rizzoli, 2019). Al via anche i lavori di riallestimento delle Sale degli Affreschi con riapertura il 4 marzo. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino