Museo Maradona a Napoli, scoperto il bluff: mancano gli spazi, i cimeli restano ​negli scatoloni

Museo Maradona a Napoli, scoperto il bluff: mancano gli spazi, i cimeli restano negli scatoloni
Il grande bluff del Museo Maradona. Non ci sarà nessuna esposizione del sacrario dedicato al Pibe de Oro nello stadio che oggi porta il suo nome. Il sospetto che dietro gli...

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Il grande bluff del Museo Maradona. Non ci sarà nessuna esposizione del sacrario dedicato al Pibe de Oro nello stadio che oggi porta il suo nome. Il sospetto che dietro gli annunci fatti dal Comune più di un anno fa si celasse nient’altro che un’idea, di fatto irrealizzabile, ieri è diventato realtà. Durante il sopralluogo della commissione Sport, presieduta dal consigliere Gennaro Esposito, si è discusso della proposta del museo: «Non ci sono ambienti idonei per poterlo realizzare» ha spiegato una dirigente di Palazzo San Giacomo presente al Maradona. Unica ipotesi, ma costosissima, oltre che poco praticabile: istituire il museo nel parcheggio sotterraneo dell’impianto. Discorso chiuso. Durante la perlustrazione è stata fatta anche luce su alcuni interventi di manutenzione straordinaria da realizzare, per i quali serviranno fondi del bilancio che al momento non ci sono. Intanto la prossima settimana verranno effettuati i carotaggi all’esterno dell’impianto, sulle aiuole dove dovrà poi essere sistemata la statua di Maradona. 

È stato il Comune di Napoli, più di un anno fa, ad annunciare che, dopo aver inventariato e catalogato tutti i doni dei tifosi azzurri lasciati all’esterno dello stadio, all’indomani della scomparsa dell’indimenticato campione argentino, si sarebbero poi aperte le porte del «Museo dei ricordi di Maradona». Quello che resta oggi è un ammasso di oggetti accatastati e chiusi in decine di scatoloni in uno sgabuzzino nell’impianto di Fuorigrotta. In una vecchia stanza sotto la Tribuna Posillipo di proprietà del Municipio. Al netto del Museo, ci sono interventi di manutenzione urgenti da fare per mettere in sicurezza le gradinate in alcuni punti, dopo la caduta di pezzi di intonaco. Servono almeno 2 milioni di euro che al momento nel bilancio comunale non ci sono. Occorre poi effettuare la manutenzione dei due maxischermi installati in occasione delle Universiadi, grazie a finanziamenti regionali, e rimasti poi nell’impianto. Così come sarà necessario intervenire sulle palestre utilizzate da società sportive esterne: servono almeno 400mila euro. 

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«Abbiamo avuto modo di vedere lo stadio dopo una importante partita - spiega il presidente della commissione Sport Esposito - e resta l’amarezza, oltre che della sconfitta, di vedere un impianto che non regge il raffronto con la modernità degli stadi di altre città europee, che sfruttano tutti gli spazi utili ad una destinazione complementare allo spettacolo dello sport. I tecnici ci hanno illustrato gli interventi programmati: il miglio azzurro, per circa 1,5 milioni di euro, finanziato dalla Regione Campania, e le opere di manutenzione straordinaria, per circa 2 milioni di euro, per mettere in sicurezza alcuni settori degli spalti, per i quali occorre reperire le risorse nelle pieghe del bilancio comunale. Se pensiamo alle somme già destinate allo stadio grazie alle Universiadi, è, ormai, d’uopo una valutazione politico-amministrativa circa il destino dello stadio, progettato negli anni ’50, al fine di comprendere la necessità di un riammodernamento complessivo sotto la guida della competente soprintendenza, che però faccia sintesi tra le esigenze di conservazione del valore storico-architettonico e le esigenze di avere uno stadio che sia pienamente funzionale e moderno». Esposito poi incalza: «È evidente, inoltre, che il massimo stadio cittadino deve restare nella disponibilità pubblica, poiché, come avvenuto con le Universiadi, esso è il luogo dove poter svolgere anche tutte altre competizioni sportive». 

La prossima settimana dovrebbero essere effettuati i carotaggi e i rilievi tecnici da inviare insieme al progetto al Genio civile. Entro 30 giorni potrebbe arrivare il via libera per il posizionamento permanente della statua dedicata a Maradona, all’esterno dell’impianto. Inaugurata il 25 novembre, ad un anno dalla scomparsa di Diego, l’opera donata al Comune dallo scultore Domenico Sepe è rimasta esposta per poche ore. «Siamo sulla strada giusta - fa sapere l’artista - I tecnici stanno andando avanti con la documentazione. Non ci sono problemi, i ritardi sono dovuti soltanto ai tempi tecnici burocratici». 

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Il Mattino