Marano, processo politica-camorra. I legali dei Cesaro: «Furono ostacolati dal Comune, nessun favore dalla criminalità»

Il processo si celebra da due anni e mezzo a Napoli nord

Tribunale Napoli nord
Intrecci politica-camorra-imprenditoria a Marano. Nella mattinata di oggi, presso il tribunale Napoli nord, si è tenuta l'attesa udienza del processo che vede imputati,...

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Intrecci politica-camorra-imprenditoria a Marano. Nella mattinata di oggi, presso il tribunale Napoli nord, si è tenuta l'attesa udienza del processo che vede imputati, tra gli altri, i fratelli Aniello e Raffaele Cesaro, l'ex sindaco di Marano Mauro Bertini, l'imprenditore edile Angelo Simeoli e l'ex dirigente comunale di Marano Armando Santelia. Rinviati a giudizio, a vario titolo, per concorso esterno in associazione mafiosa, corruzione aggravata e corruzione.

Giornata dedicata alle arringhe difensive. A prendere la parola l'avvocato Pecoraro, che assiste i fratelli Cesaro, attualmente in regime di divieto di dimora in Campania. Secondo l'avvocato Pecoraro, i Cesaro sarebbero stati pesantemente ostacolati dal Comune di Marano e, in particolare, dall'ex sindaco Mauro Bertini in relazione alla vicenda della realizzazione del complesso industriale denominato area Pip.

Gli imprenditori di Sant'Antimo, nel corso delle precedenti udienze, avevano ammesso di aver pagato tangenti all'ex sindaco e altri esponenti politici di Marano. Tangenti che sarebbero state versate all'ex primo cittadino anche dall'imprenditore Simeoli, ritenuto vicino al clan Polverino, per un'altra vicenda oggetto del processo.  

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Il Mattino