Marciapiede più largo e pietra lavica: 12 milioni per il nuovo look Lungomare

Marciapiede più largo e pietra lavica: 12 milioni per il nuovo look Lungomare
Approvato il progetto definitivo per la riqualificazione del lungomare di Napoli. La giunta comunale, su proposta degli assessori Carmine Piscopo (Urbanistica) e Mario Calabrese...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA FLASH
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Approvato il progetto definitivo per la riqualificazione del lungomare di Napoli. La giunta comunale, su proposta degli assessori Carmine Piscopo (Urbanistica) e Mario Calabrese (Infrastrutture), ha dato il via libera al restyling del tratto compreso tra piazza Vittoria e Molosiglio. In questa settimana verrà anche pubblicato il bando per la progettazione esecutiva. La fase successiva aprirà le porte al bando per i lavori e successivamente ai cantieri. Un progetto che si porta dietro non poche polemiche, legate all’utilizzo dei fondi del «Piano operativo Poc Metro città di Napoli». Dei venti milioni di euro che arriveranno nelle casse del Comune, per la mobilità, circa 12 sono destinati al rifacimento del lungomare, biglietto da visita dell’amministrazione de Magistris, sin dall’elezione del 2011.  


Verrà allargato il marciapiede dal lato degli edifici; la pista ciclabile troverà più spazio; l’asfalto scomparirà per fare spazio alla pietra lavica (imposta dal vecchio Soprintendente Cozzolino), sia sulla sede stradale che sui marciapiedi di entrambi i lati della carreggiata; prevista nuova illuminazione e arredo urbano adeguato. Quest’ultimo andrà individuato insieme alla Soprintendenza, per consentire una omogeneità dell’intervento complessivo, in vista dei piani d’ambito per le occupazioni di suolo. Il restyling del lungomare liberato è dunque pronto a decollare. «Nella progettazione esecutiva – spiegano gli assessori Piscopo e Calabrese - sarà data grande importanza alle modalità di cantierizzazione dei lavori, seguendo anche le indicazioni e le osservazioni avanzate dalle associazioni di categoria e dai principali portatori di interesse dell’area (albergatori, ristoratori, commercianti), al fine di ridurre il più possibile i disagi per i cittadini e i turisti». 

«Dei 20 milioni assegnati a Napoli il sindaco decide di spenderne 13,5 (in realtà sono 12, ndr) per rifare la pavimentazione di via Partenope». A lanciare strali contro Palazzo San Giacomo l’assessore della prima Municipalità Manfredi Nappi, che incalza: «Mentre la città sembra essere stata appena violentata da una guerra; mentre le macchine precipitano dalle strade collinari anche perché le ringhiere non sono a norma; mentre si pagano milioni di euro ogni anno per danni causati a cose e persone dalle strade gruviera; mentre la flotta dei bus è ridotta alla metà del previsto, si decide di spendere questi soldi per il lungomare liberato». L’assessore del parlamentino, a marzo, ha proposto una delibera, poi approvata dal Consiglio municipale, con la quale si richiede all’Agenzia per la coesione territoriale «la rideterminazione e rimodulazione dei fondi Poc». Secca la replica del Comune: «È un progetto che va avanti da anni, che ha seguito un lungo iter, dopo l’accordo con la Regione Campania, una lunga interlocuzione con il Governo e l’ok della Soprintendenza. Inoltre parliamo di un finanziamento vincolato a questo specifico progetto». 


Il Wwf Napoli, in una lunga lettera del presidente Ornella Capezzuto, punta il dito contro l’assessore Calabrese e «le politiche di mobilità sostenibile di questa amministrazione comunale che giudichiamo - scrive Capezzuto - inconsistenti. Molto discutibile, infatti, la scelta di utilizzare i fondi del Pon Metro per i semafori intelligenti invece che per le piste ciclabili così come fatto da tutte le altre aree metropolitane in Italia; scelta senz’altro poco lungimirante, quella dei semafori intelligenti, in un città nella quale andrebbero, prima di tutto, ridotti i flussi veicolari che spesso sono più “fluidi” in presenza di semafori con “giallo lampeggiante”. Chiederemo ufficialmente all’Agenzia della Coesione, titolare dei fondi Pon Metro, di ritirare quelli destinati a Napoli per i semafori intelligenti e di indirizzarli a progetti realmente a favore della mobilità sostenibile».  Leggi l'articolo completo su
Il Mattino