Marechiaro, a Napoli c'è la rivolta Ztl: «Sarà battaglia legale»

Marechiaro, a Napoli c'è la rivolta Ztl: «Sarà battaglia legale»
Lo smarrimento delle prime ore ha lasciato spazio alla tensione, i residenti di Marechiaro ieri sera si sono incontrati e sono pronti a dare battaglia al Comune per la decisione...

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Lo smarrimento delle prime ore ha lasciato spazio alla tensione, i residenti di Marechiaro ieri sera si sono incontrati e sono pronti a dare battaglia al Comune per la decisione di far pagare i permessi di transito ai residenti. La questione è deflagrata nelle ultime ore. Dopo anni in cui i tagliandi di accesso alla ztl di Marechiaro sono stati conferiti in forma gratuita, quest’anno l’amministrazione ha deciso di far applicare anche a questa zona temporanea a traffico limitato, il listino di pagamento che viene utilizzato per le altre aree a circolazione protetta della città. Fino a duecento euro per rientrare a casa con l’auto, fino a cento euro per un domiciliato che intende parcheggiare la sua auto in un’area personale, esterna alla sede stradale.



Sul tavolo di primo acchito i residenti hanno ipotizzato di aprire una battaglia legale proponendo un ricorso al Tar contro la decisione del Comune. Si tratta, comunque, di un percorso a ostacoli perche il documento che attiva le limitazioni alla circolazione, l’ordinanza dirigenziale n. 13 del 20 aprile 2022, è stato emesso dalla municipalità, però il documento con le richieste economiche è stato varato dall’amministrazione centrale. Insomma, un eventuale ricorso va ponderato con attenzione perché respingere nel suo complesso l’ordinanza dirigenziale della municipalità significherebbe chiedere l’annullamento dell’intera ztl, mentre i residenti auspicano solo la cancellazione della parte in cui si fa riferimento al regolamento comunale sul pagamento dei permessi. L’unica certezza è che entro dieci giorni, la data in cui dovrebbe entrare in vigore la ztl di Marechiaro, ci sarà un atto ufficiale da parte dei residenti. 

Palazzo San Giacomo di fronte alla notizia non ha avuto nessuna reazione. Nulla d’ufficiale, non una parola per chiarire come mai le regole sul pagamento dei permessi a Marechiaro sono state modificate. L’assessorato ai trasporti fa filtrare una linea secondo la quale «si tratta semplicemente della banale applicazione di una norma prestabilita. Le regole vanno rispettate, nessuno può chiedere di aggirarle». Parole totalmente condivisibili che, però, aprono uno squarcio preoccupante sul passato: se c’è, da sempre, una norma che prevede il pagamento da parte dei residenti per ottenere il permesso di accesso, perché fino ad ora non è stata applicata? E se l’attuale amministrazione ritiene che sia un percorso ineludibile, ha aperto una indagine interna per capire come mai le norme sono state aggirate? E se ci fossero state mancanze che hanno generato mancati introiti per il Comune, prevederebbe sanzioni? 

Insomma, se la norma c’è, ed è stata aggirata, bisogna capire chi ha sbagliato e chiedere conto dell’errore, se invece la norma non è così stringente, allora bisogna comprendere perché l’attuale amministrazione ha deciso di cambiare rotta. 

Qual è, dunque, la posizione dell’amministrazione sulla questione? A questa domanda, fonti ufficiali di Palazzo San Giacomo hanno risposto che «al momento non c’è nessun orientamento». Non ha inteso rispondere nemmeno l’assessore al ramo, Edoardo Cosenza, che avrebbe preferito essere coinvolto sulla vicenda con un giorno di anticipo e che ieri ha preferito lanciare, attraverso la sua seguitissima pagina social, l’ironica idea di attribuire «il premio “Noootizione della settimana”, all’articolo/giornalista della settimana che mi riguarda e che ritengo più singolare». Insomma, la vicenda di Marechiaro sembra ai margini dell’attenzione dell’amministrazione, così i residenti si ritrovano soli a lottare per evitare di dover pagare per tornare a casa, ma promettono che sarà una lotta senza esclusione di colpi, a partire dal fronte legale. 

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Il Mattino