MASSA LUBRENSE - I resti di una villa Patrizia o un antico santuario? Ipotesi, solo ipotesi. Rimarranno tali fino a quando i tecnici della Soprintendenza archeologica, belle arti...
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Il sopralluogo nell’area interessata dai ritrovamenti è stato effettuato ieri mattina. Il sito giace ad una profondità variabile tra tre e 9 metri. Bocche cucite, ovviamente, da parte dei tecnici che relazioneranno ai vertici della Soprintendenza sulle risultanze emerse dall'indagine. Prudenziali le ipotesi anche da parte di appassionati ed esperti di archeologia della zona. Notizie approssimative, infatti, si sono soffermate sulla possibilità che il sito appartenga a un tempio, ipotizzando anche im riferimento al tempio delle Sirene. Alcune fonti, infatti, farebbero riferimento alla presenza di un tempio a Marina della Lobra. «Questa ipotesi – spiega Felice Senatore, direttore della rivista Oebalus. Studi sulla Campania nell'Antichità – è emersa sulla scia di testimonianze di alcuni studiosi del passato che hanno ritenuto che “Lobra” derivasse dal latino “delubrum”, tempio. Tutto qui. Non c'è nessuna fonte classica che attesta l'esistenza di un tempio a Marina della Lobra. Inoltre, il rinvenimento di resti di statue in località Fontanella ha fatto ipotizzare l'esistenza del tempio delle Sirene, ma è stato provato che i reperti stessi appartengono a una villa romana. Si è parlato anche di rinvenimenti subacquei del famoso tempio di Atena, citato da Livio, Strabone r Stazio, ma anche questa ipotesi è da scartare perché sappiamo con certezza che il tempio di Atena (Minerva) si trovava a Punta Campanella, come testimonia l'iscrizione osca scoperta da Mario Russo. Lo stesso archeologo ha catalogato anche altri reperti che confluisono su Punta Campanella».
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Il Mattino