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Inizia con il piede giusto la risalita del Martuscelli, lo storico Istituto per Ciechi nel cuore del Vomero, in via Cilea. Trentacinque mila euro raccolti, grazie al successo del concerto di ieri sera al San Carlo, trasmesso in diretta Facebook sul sito della Questura. Il denaro raccolto, spiegano dall'Istituto, servirà per «i lavori alla biblioteca a partire da settembre, per restituire ai cittadini circa 3mila volumi in braille». Si tratta di un passo importante, che ridà linfa alla rinascita dell'edificio ottocentesco di 20mila metri quadri coperti, e dal valore potenziale di svariate decine di milioni. Ma non è tutto, perché all'orizzonte spunta anche il progetto di «un polo di formazione gestito dall'Università Vanvitelli».
Mario Biondi, il soprano Federica Balucani, che ha cantato tra l'altro brani di Ennio Morricone. La banda musicale della Polizia di Stato, che per l'evento di ieri ha presentato due inediti dedicati a Napoli. Il concerto al San Carlo è stato un successo, dal punto di vista artistico e sociale. Circa 300 persone in platea, tra non vedenti e rappresentanti delle istituzioni, tra cui il prefetto, il questore, il comandante della Guardia di Finanza, i delegati di De Luca e Manfredi. Presenti, naturalmente, anche i presidenti dell'Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti. «Oltre ad alcune sponsorizzazioni importanti che ci hanno consentito di coprire gran parte delle spese - spiega Carlo Cipollone, commissario del Martuscelli - abbiamo raccolto circa 35mila euro tra inviti e donazioni.
Concerto e biblioteca a parte, esiste un progetto di recupero importante dell'Istituto vomerese. Parliamo dell'idea di un polo specializzato in disabilità per la vista gestito dall'Università Vanvitelli, eccellenza nel campo degli studi scientifici sulla retina. Una trattativa, dunque, tutt'altro che casuale, il cui buon esito potrebbe restituire al Martuscelli le funzioni originarie per cui fu edificato nel 1873. «Cipollone è molto impegnato sul fronte del rilancio e lo ringrazio molto - racconta Domenico Giustino, ingegnere - purtroppo le competenze mediche da coinvolgere per le disabilità di cui si occupa il Martuscelli sono molto qualificate, ma allo stesso tempo slegate tra loro. Esiste, però, un progetto di gestione dell'Istituto da parte dell'Università Vanvitelli: l'idea in ballo è quella di utilizzare una parte dell'edificio per creare un polo di didattica assistenziale e medica. Purtroppo, essendo coinvolto emotivamente nella problematica, devo dire che non esiste in Italia una struttura specializzata nella formazione per le disabilità della vista. La Vanvitelli è la più importante struttura europea per la terapia genica della retina. Il loro intervento nel recupero del Martuscelli sarebbe un risultato di grandissimo rilievo». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino