Napoli. Viaggio alla scoperta del Maschio Angioino segreto tra Graal, pozzi e coccodrilli | Video

Un indizio è sotto i nostri occhi, eppure probabilmente non ce ne siamo mai accorti. C’è una giara in pietra scolpita alla base del balcone esagonale dal quale...

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Un indizio è sotto i nostri occhi, eppure probabilmente non ce ne siamo mai accorti. C’è una giara in pietra scolpita alla base del balcone esagonale dal quale si affacciava re Alfonso d’Aragona, detto il Magnanimo. Siamo all’interno del Maschio Angioino, nel cortile, proprio accanto a quella sala dei Baroni in cui suo figlio Ferrante avrebbe fatto fuori diversi nobili del regno a lui avversi, verso la fine del Quattrocento. Castel Nuovo – questo l’originale nome del maniero – era stato sottratto dagli Aragonesi agli Angioini al termine di una guerra durata vent’anni e completamente rimaneggiato.


Tanti sono gli anfratti e gli aspetti del più emblematico castello partenopeo ancora da scoprire. A cominciare dalla simbologia: ad esempio da quella giara in pietra che, secondo alcuni studiosi, potrebbe ricondurre persino al Graal. E per valorizzare nuovi percorsi turistici all’interno di quello che è uno dei siti più visitati a Napoli, l’amministrazione comunale ha dato il là a un progetto intitolato a mo’ di slogan «Il Graal al Maschio Angioino», che condurrà dal 2 ottobre e fino al mese di maggio del 2017 appassionati e curiosi attraverso percorsi e visite guidate in anfratti finora inesplorati.

Sono tre le associazioni a dar vita all’iniziativa. Ivi (Itinerari Video Interrativi), presieduta da Salvatore Forte, si occuperà del percorso esoterico che dall’Arco di Trionfo porterà alla Sala dei Baroni. In questo itinerario saranno interpretati significati nascosti del magnifico arco d’ingresso fino alla sala del trono dove sarà mostrato per la prima volta come il sole disegni precise simbologie sulle pareti del castello. Tornando al Graal e alla sua eventuale presenza tra queste mura, la ricerca storica è riconducibile alla presenza nella cattedrale di Valencia, in Spagna, di una coppa appartenuta agli Aragonesi e indicata proprio come Graal. Dal punto di vista esoterico, e non dell’oggetto, le ricerche hanno come punto di forza una serie d’indizi disseminati nella fortezza napoletana, che saranno svelati nel corso delle visite. Leggenda o non leggenda, verità storica o «leit motiv» che non si dimentica, l’argomento dovrebbe richimare parecchi turisti. 

L’associazione Timeline presieduta da Enzo De Luzio, cura invece un itinerario che dagli spalti conduce a una cannoniera e alle antiche prigioni. “I percorsi del Fortilizio” sono un viaggio nel Tempo accarezzando la torre di Guardia e inoltrandosi nell’antica cannoniera sotto la Torre dell’Oro. Qui sarà possibile scoprire le strategie difensive del XV secolo, fino ad arrivare nelle prigioni dove finalmente si potrà ammirare la leggendaria “fossa del coccodrillo” dove si narra della presenza di un terribile rettile che maciullava i malcapitati. In una sala attigua, all’interno di casse da morto, ecco spuntare alcuni resti umani: saranno davvero i prigionieri della terribile vendetta di re Ferrante contro i baroni?  
  Ma le sorprese, per napoletani e stranieri, non sono affatto finite: chi ha un po’ più di coraggio e tenuta sportiva potrà calarsi all’interno di un pozzo che si trova proprio nell’enorme sala ottagonale dei Baroni. “La fuga di re Carlo” è infatti il percorso più avventuroso a cura di “Hyppo Kampos Adventure”, associazione capitanata da Mauro Palumbo, nel corso del quale si ripercorrerà la leggendaria ritirata da Napoli di re Carlo VIII di Francia, alla fine del XV secolo, dalla Gran Sala fino al mare. Attraverso una fune, muniti di casco, luce e imbracatura, in totale sicurezza si scende nel suggestivo pozzo in piperno, lungo trenta metri, per poi risalire attraverso una suggestiva scala elicoidale.
 

I percorsi durano in totale 75 minuti e sarà possibile effettuarli la domenica a ogni ora, dalle 9.30 alle 12.30. L’apertura negli altri giorni è solo su prenotazioni (contatti: 331 7451461 o graalmaschioangioino@gmail.com). Un altro tassello per conoscere fino un fino una città, un’antica capitale al centro della Storia, che non finisce mai di stupire.  Leggi l'articolo completo su
Il Mattino