Massa Lubrense, allarme degrado per lo storico sito del «Cerriglio»

Storia e Territorio
MASSA LUBRENSE - Abbandono e degrado. L'allarme è di Antonio Palumbo, attento cultore del patrimonio storico e ambientale del territorio Lubrense. Focus sul complesso...

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MASSA LUBRENSE - Abbandono e degrado. L'allarme è di Antonio Palumbo, attento cultore del patrimonio storico e ambientale del territorio Lubrense. Focus sul complesso storico «Il Cerriglio», l'unica testimonianza in tutta la Penisola sorrentina di un viale adornato di statue muliebri in marmo e mascheroni, al cui termine è collocata una grande vasca sormontata da cascata d'acqua lungo il cui percorso cresce(va) una folta e rigogliosa capelvenere, vero capolavoro della natura.

Il fabbricato che ospita il complesso risale all'inizio del '400 e si ritiene realizzato da Ferrante Di Martino, segretario particolare della Regina Giovanna di Durazzo, che soggiornava in estate nella reggia su cui fu edificato il Collegio dei Gesuiti in via dell'Arco, oggi via Roma. Nel '600 poi vi trovarono svago e diletto guarnigioni di truppe spagnole che avevano occupato anche i nostri territori. Da qui l'origine della denominazione «Il Cerriglio», che in spagnolo sta per «locanda, bettola, divertimento».

Oggi «il Cerriglio» è in uno stato di totale abbandono. La fontana senza acqua, la conca a forma di conchiglia finemente intagliata è del tutto coperta da calcare, lo stato di incuria è imbarazzante. «La meta del "Cerriglio" - spiega Antonio Palumbo - è menzionata su vari siti di informazione del territorio, perciò sarebbe il caso che chi di dovere provvedesse ad evitare di farci fare - come massesi - una figuraccia, viste le condizioni in cui versa questo complesso storico-artistico-monumentale-naturalistico di incredibile valore».

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Il Mattino