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«È stato un riferimento della città, l'ha rappresentata ai massimi livelli con competenza e contributo culturale. Inoltre è stato un uomo che è riuscito a rafforzare l'idea di un dialogo tra le istituzioni, a dare un'informazione che rispettasse le persone e la verità dei fatti». Così il sindaco Gaetano Manfredi ha ricordato Massimo Milone a margine del Premio People for culture and peace consegnato simbolicamente ai familiari del già direttore di Rai Vaticano e caporedattore centrale del Tgr Campania, presentato all'Istituto di Cultura Meridionale. «Aveva poi una profondità di pensiero straordinaria - ha aggiunto il primo cittadino - Mi confrontavo spesso con lui su tanti argomenti e la sua capacità di leggere la complessità del mondo e di dare indicazioni sulla visione del futuro era straordinaria. Abbiamo perciò il dovere di conservare questo grande patrimonio di competenze e di valori».
Dopo l'introduzione di Gennaro Famiglietti, presidente dell'istituto, sono intervenuti Arturo De Vivo in rappresentanza del rettore della Federico II Matteo Lorito, il rettore del Suor Orsola Benincasa Lucio D'Alessandro, Gaetano Salvatore, presidente dell'omonima Fondazione, il cardinale Crescenzio Sepe. A seguire il ricordo di amici e colleghi. Tra i tanti i giornalisti presenti in sala Gianni Ambrosino, Antonio Sasso, Ermanno Corsi, Alfonso Ruffo, Marco Demarco.
Infine il ricordo di Famiglietti: «Siete tutti amici di Massimo, di Napoli e della cultura meridionale - ha detto - questo tributo non poteva che avere una grande partecipazione. Ha ispirato il nostro Istituto e il suo ricordo è dentro di me, dato che è stato anche mio testimone di nozze. Perciò ho voluto dedicargli questo premio internazionale, ricevuto in passato da Francesco Cossiga, Lech Walesa e Maria Bianca Farina».
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