Massimo Milone, il ricordo degli amici di Napoli: «Un riferimento per tutti noi»

Ai familiari il Premio People for culture and peace

La cerimonia del premio People For Culture of Peace
«È stato un riferimento della città, l'ha rappresentata ai massimi livelli con competenza e contributo culturale. Inoltre è stato un uomo che...

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«È stato un riferimento della città, l'ha rappresentata ai massimi livelli con competenza e contributo culturale. Inoltre è stato un uomo che è riuscito a rafforzare l'idea di un dialogo tra le istituzioni, a dare un'informazione che rispettasse le persone e la verità dei fatti». Così il sindaco Gaetano Manfredi ha ricordato Massimo Milone a margine del Premio People for culture and peace consegnato simbolicamente ai familiari del già direttore di Rai Vaticano e caporedattore centrale del Tgr Campania, presentato all'Istituto di Cultura Meridionale. «Aveva poi una profondità di pensiero straordinaria - ha aggiunto il primo cittadino - Mi confrontavo spesso con lui su tanti argomenti e la sua capacità di leggere la complessità del mondo e di dare indicazioni sulla visione del futuro era straordinaria. Abbiamo perciò il dovere di conservare questo grande patrimonio di competenze e di valori». 

Dopo l'introduzione di Gennaro Famiglietti, presidente dell'istituto, sono intervenuti Arturo De Vivo in rappresentanza del rettore della Federico II Matteo Lorito, il rettore del Suor Orsola Benincasa Lucio D'Alessandro, Gaetano Salvatore, presidente dell'omonima Fondazione, il cardinale Crescenzio Sepe. A seguire il ricordo di amici e colleghi. Tra i tanti i giornalisti presenti in sala Gianni Ambrosino, Antonio Sasso, Ermanno Corsi, Alfonso Ruffo, Marco Demarco. Un riconoscimento in memoria di un giornalista che ha lasciato il segno nel mondo dell'informazione, ma anche in quello più generale della cultura e della società contemporanee, scomparso prematuramente il 9 maggio scorso. Il Premio alla memoria a Massimo Milone è stato consegnato alla moglie Barbara e ai figli Andrea e Alessandro. I familiari hanno annunciato la nascita di un premio a lui intitolato: «Oggi è per noi è un momento di grande emozione - ha commentato Andrea - alla presenza di tantissime persone che lo hanno voluto ricordare. La sua è un'eredità importante per un giornalismo fatto con passione, quella che mio padre metteva al primo posto. La nostra iniziativa vedrà la luce in primavera con l'aiuto di altri amici con cui realizzeremo un premio che dovrà essere punto di riferimento per un giornalismo che, come faceva lui, alla base ha il pluralismo, l'informazione vera e un servizio utile per la società». 

Infine il ricordo di Famiglietti: «Siete tutti amici di Massimo, di Napoli e della cultura meridionale - ha detto - questo tributo non poteva che avere una grande partecipazione. Ha ispirato il nostro Istituto e il suo ricordo è dentro di me, dato che è stato anche mio testimone di nozze. Perciò ho voluto dedicargli questo premio internazionale, ricevuto in passato da Francesco Cossiga, Lech Walesa e Maria Bianca Farina». 

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Il Mattino