«Aspettiamo il presidente con tutto l’orgoglio di una comunità rinata grazie alla bellezza che oggi ci viene riconosciuta. E siamo contenti che una volta tanto...
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IL PARROCO
Ma come si preparano - a poche ore dal suo arrivo - i cittadini della Sanità ad accogliere Mattarella? «C’è fermento e gioia - racconta padre Loffredo - lo aspettiamo con l’orgoglio di chi indossa gli abiti più belli, quelli di una Sanità che attende l’arrivo del suo presidente». E gli «abiti» sono «quelli di chi è orgoglioso di mostrare il volto di un rione rinato». «Ma soprattutto - aggiunge il parroco, che è anche direttore delle Catacombe di Napoli - siamo felici che la visita presidenziale avvenga stavolta non perché c’è stata una sparatoria o un morto, ma perché Mattarella viene a vedere con i suoi occhi una comunità che pulsa di vitalità e il fatto che abbia scelto di visitare la Sanità è ancor più motivo di vanto e orgoglio per i suoi abitanti, che vivono tutti i giorni la bellezza che ora, con la presenza della più alta carica dello Stato, viene loro riconosciuta», conclude il sacerdote. Una bellezza, quella di cui parla padre Antonio, che è testimoniata dai giovani della cooperativa sociale La Paranza, di cui fa parte tra gli altri Vincenzo Porzio, socio fondatore della realtà che ha ridato nuova vita alle Catacombe di San Gennaro: «Siamo in trepida attesa - dice - sia io che gli altri giovani della Paranza, ma è soprattutto il quartiere a essere pieno di gioia per questa visita. Per strada c’è un clima di contentezza, di speranza e di attese, perché per noi l’arrivo del presidente è una conferma importante del riconoscimento di quel cambiamento che sta vivendo il quartiere. A Mattarella racconterò della mia esperienza di giovane della Sanità che oggi, a 33 anni, sposato e padre di una bimba di 3 anni, si sente parte integrante di quel cambiamento».
IL QUARTIERE
«La visita del presidente della Repubblica è il riconoscimento di un’esperienza che ormai è diventata un modello consolidato di sviluppo non solo a Napoli, ma in tutta Italia», afferma Carlo Borgomeo, presidente di Fondazione con il Sud. «Un modello nel quale abbiamo creduto e investito sin dall’inizio - aggiunge - che ha consentito di avviare percorsi di inclusione sociale in un rione difficile come la Sanità, dove si è investito in cultura». «Una sfida che è partita da soggetti deboli, sui quali nessuno avrebbe scommesso, ma che hanno valorizzato un bene prima abbandonato e che oggi si è rivelato la migliore soluzione possibile per la rinascita e lo sviluppo del quartiere». Strade e vicoli tirati a lucido e tanto entusiasmo tra la gente, tra chi spera di sfiorare la mano o incrociare lo sguardo di Mattarella oggi alla Sanità. E l’entusiasmo e un pizzico di tensione si percepiscono anche nell’animo del presidente della III Municipalità, Ivo Poggiani: «Sono onorato - dice - di incontrare la più alta carica dello Stato, a cui mostreremo un quartiere che continua a crescere, dalla Sanità a Capodimonte, la collina dell’arte che unisce le due anime di un territorio che lo sta aspettando con ansia per mostrargli il suo volto più bello, fatto di arte, cultura, tradizioni e sviluppo». E di sviluppo parla anche il rappresentante dell’Associazione commercianti della Sanità, Antonio Sarracino: «Ci fa piacere che arrivi Mattarella. Ci stiamo preparando come fosse una grande festa, per mostrargli i segni positivi del radicale cambiamento avvenuto nel rione, dove dopo tanti anni bui ora si vede finalmente la luce, dove la gente si è abituata a fare la raccolta differenziata e il commercio sta rifiorendo a poco a poco con l’apertura di nuovi negozi gestiti da giovani imprenditori». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino