Ercolano. Bellezza recintata o «resa» ai vandali? La sfida è aperta e ad Ercolano offre spunti e chiaroscuri interessanti. A far discutere nella città...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Insomma, una situazione che ad un certo punto comincia a diventare insostenibile. Anche perché il Mav non è semplicemente un museo, ma è forse una vera e propria macchina del tempo, e molto di più. Una struttura che dal cuore di Ercolano catapulta i suoi visitatori attraverso dettagliate esperienze multisensoriali direttamente nelle realtà storiche: da un lato la memoria, da un lato lo sviluppo, la tecnologia. Era l’8 luglio del 2008 quando venne inaugurata l'importante struttura museale di archeologia virtuale nei pressi degli scavi. Il progetto, iniziato nel 2005, quando la Provincia di Napoli e il Comune di Ercolano costituirono la Fondazione CIVES per la gestione del MAV, a cui nel 2009 aderì anche la Regione Campagna, negli anni vanta continue impennate di turisti, tra visitatori e cittadini. Dunque, il risultato è stato eccezionale. L’ex scuola Iaccarino è stata così trasformata nel Museo archeologico virtuale: una superficie di cinquemila metri quadrati articolati su tre piani dove cinema e arte, archeologia e nuove tecnologie di simulazione digitale vengono declinati secondo gli andirivieni del passato. Insomma, non si tratta solamente di ricordare dal passato, ma di prenderne esempio o distanza. E adesso, in qualche modo, di tutelare. Starà ora dunque alla giunta tener conto dell'indirizzo - piuttosto chiaro ed evidente - offerto dal consiglio comunale con la mozione sulla recinzione dell'area. «L'idea è quella di una recinzione che impedisca l'accesso notturno all'area - chiarisce Luigi Luciani, presidente della commissione cultura del comune di Ercolano - offrendo dunque una protezione significativa al polo museale, ma che soprattutto restituisca dignità e decoro ad un museo che soltanto nell'ultimo anno, 2015, ha contato circa 150.000 turisti». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino