Ponticelli, maxidiscarica a due passi da campi coltivati e scuola

Un anno dopo il maxirogo alla discarica di via Argine tutto è uguale. Anzi no, tutto è sensibilmente peggiorato. Ai cumuli di rifiuti dati alle fiamme nel febbraio...

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Un anno dopo il maxirogo alla discarica di via Argine tutto è uguale. Anzi no, tutto è sensibilmente peggiorato. Ai cumuli di rifiuti dati alle fiamme nel febbraio 2017 si aggiunge la “monnezza” sversata illecitamente ogni giorno, a qualsiasi ora.

 
Si tratta di un’area di decine di metri quadrati nel quartiere Ponticelli. Un tempo occupata da una comunità nomade, poi liberata durante l’estate del 2015. A distanza di oltre due anni e mezzo tutto quel materiale è ancora lì. Una discarica enorme dove è stato depositato di tutto. Dalla plastica sino alle carcasse di automobili, dagli pneumatici fino a tessuti. Materiale di ogni tipo che giace a poca distanza di terreni coltivati con ortaggi e altri prodotti. È passato così tanto tempo che, in alcuni punti della discarica a cielo aperto, la vegetazione ha ricoperto i bustoni di spazzatura, gli scarti edili e tutto ciò che ancora resta a terra nonostante le denunce del comitato civico di zona e dei residenti.
 
A due passi c’è una scuola, l’istituto superiore ‘Marie Curie’ che accoglie centinaia di studenti. Attorno vivono migliaia di persone. E sempre a poca distanza c’è la stazione della Circumvesuviana ‘Argine-Palasport’, numerose attività commerciali e il palazzetto dello sport  che accoglierà le competizioni delle Universiadi 2019, tra poco più di un anno. Una zona frequentata, insomma. Nonostante ciò, ogni giorno - approfittando della zona d’ombra creata dal cavalcavia della rampa di accesso alla strada statale - sono diversi quelli che depositano rifiuti in modo illecito. Uno sversatoio continuo, uno spettacolo incedente conosciuto da tutti, anche dagli organi competenti.


Purtroppo non è l’unica circostanza. A Ponticelli – così come in tutta l’area orientale di Napoli – sono tanti i luoghi trasformati in discarica. In via Dorando Pietri, a poche decine di metri in linea d’aria, la situazione è simile: lì si tratta principalmente di pneumatici e scarti edili. Ancora più difficile la condizione di degrado delle aree abbandonate che affacciano su via Virginia Woolf, su via Agostino Nifo e su via Carlo Miranda. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino