Torre Annunziata, l'ingegnere capo del Comune condannato a sei anni: mazzetta da diecimila euro

Torre Annunziata, l'ingegnere capo del Comune condannato a sei anni: mazzetta da diecimila euro
Mazzette per l'adeguamento delle scuole alle normative anti-Covid: arriva la pesante condanna per l'ex dirigente comunale, che risarcirà anche il Comune....

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Mazzette per l'adeguamento delle scuole alle normative anti-Covid: arriva la pesante condanna per l'ex dirigente comunale, che risarcirà anche il Comune. Dovrà scontare sei anni di reclusione l'ingegnere Nunzio Ariano, 64enne ex capo dell'Ufficio Tecnico del Comune di Torre Annunziata, in carcere dallo scorso 28 dicembre, quando i finanzieri lo pizzicarono con le mani nella «marmellata». Pochi minuti prima del controllo, le Fiamme gialle del Gruppo di Torre Annunziata avevano seguito l'incontro tra Ariano e l'imprenditore Vincenzo Supino, fotografando la consegna della bustarella da 10mila euro. Nessuna attenuante nonostante la status di incensurato, nessun beneficio nonostante abbia avanzato un'offerta di risarcimento al Comune di Torre Annunziata costituito parte civile. Il giudice del tribunale oplontino Enrico Contieri, in funzione di gup, ha accolto la tesi della Procura di Torre Annunziata in aula la pm Giuliana Moccia a rappresentare l'accusa ed ha condannato Ariano, accogliendo in toto le richieste dell'accusa e applicando solo lo sconto di un terzo previsto per il rito abbreviato.

Sei anni di reclusione con la conferma del regime del carcere per l'ingegnere, ritenuto dall'accusa al vertice di un vero e proprio «sistema» collaudato di mazzette. Una nuova tangentopoli tutta oplontina che prevede anche una «parte politica» da accontentare, inizialmente individuata nell'ex vicesindaco Luigi Ammendola arrestato e poi scarcerato dal Riesame per queste accuse, provvedimenti su cui ora pende il ricorso in Cassazione e al momento rimasta impunita e «coperta» dai silenzi dell'ex dirigente comunale. Il suo arresto, l'autunno scorso, scatenò un vero terremoto al Comune di Torre Annunziata, con il Pd - il partito del sindaco Vincenzo Ascione, attualmente all'opposizione - che impose l'arrivo in giunta di Lorenzo Diana, l'ex senatore di Casal di Principe simbolo dell'impegno anticamorra. Diana però ha «resistito» solo pochi mesi, lasciando la poltrona di vicesindaco e assessore alla Legalità di fronte ad atteggiamenti «ostili» proprio dei dipendenti comunali, che non ha esitato a denunciare. E proprio sui curriculum dei dipendenti si sta concentrando l'attenzione degli «007» della commissione d'accesso che a Torre Annunziata si è insediata la settimana scorsa. 

La vicenda processuale, conclusasi ieri in primo grado, è stata ricostruita nel corso delle indagini coordinate dalla Procura di Torre Annunziata (procuratore Nunzio Fragliasso, sostituto Giuliana Moccia) e condotte dai finanzieri del Gruppo oplontino, oggi guidati dal colonnello Gennaro Pino. Secondo l'accusa, a settembre dello scorso anno Ariano aveva operato un affidamento diretto per i lavori di somma urgenza nelle scuole cittadine, per adeguare gli istituti scolastici a cominciare dalla scuola intitolata a Giancarlo Siani alle norme anti-covid. Un appalto da 203mila euro, per il quale il ministero aveva già inviato la prima tranche da 45mila euro. La mazzetta calcolata sulle opere era addirittura del 20%, con la richiesta di 40mila euro avanzata da Ariano nei confronti di Supino. Alla fine, secondo l'accusa Supino avrebbe versato almeno 30mila euro, in più tranche. L'ultima è proprio quella cristallizzata dagli investigatori con le foto dello scambio di denaro sulla spiaggia delle Sette Scogliere poco prima dell'arresto di Ariano (condannato anche per una tangente da 2mila euro in realtà precedente versata per sbloccare i pagamenti per lavori già effettuati da Supino al Penniniello). 

Ma le indagini sul «sistema» non si fermano e la conferma arriva anche dal procuratore Fragliasso: «Questa sentenza di condanna, conforme alle richieste del pubblico ministero, conferma l'efficacia e la correttezza dell'azione investigativa della Procura relativa agli illeciti commessi nell'ambito della gestione dell'Ufficio Tecnico del Comune di Torre Annunziata. Le indagini non si fermano e vanno avanti». Il riferimento è al nuovo arresto di pochi giorni fa: Ariano è accusato di aver incassato una mazzetta dall'imprenditore Amedeo Carluccio, titolare della Edil Agl, che ha confessato di aver anche lavorato gratis per entrare nelle «grazie» dell'Utc. Assistito dall'avvocato Alfredo Sorge, Ariano ha proposto un risarcimento da 15mila euro in favore del Comune, che sarà calcolato in sede civile. «Leggeremo le motivazioni e valuteremo se siano stati tenuti in considerazione i nostri rilievi giuridici afferma Sorge e successivamente ci saranno altri due gradi di giudizio». 

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Il Mattino